“Entro 60 giorni, ovvero due mesi, l’amministrazione comunale dovrà redigere tutti gli atti necessari per disciplinare le attività commerciali dedite all’intrattenimento della città, dunque nelle aree della Movida, ma anche sul resto del territorio, stabilendo regole rigorose e unanimemente valide. In particolare occorrerà rivedere la disciplina degli orari, dei dehors e dell’occupazione degli spazi, al fine di garantire la pacifica e civile convivenza tra chi nel cuore della movida ci abita, e chi ci lavora, comunque contribuendo alla nostra economia e supportando l’immagine turistica di Pescara. È l’impegno assunto oggi dal Consiglio comunale che, con il voto favorevole della maggioranza, ha approvato la mozione da me presentata, firmata da Forza Italia e sottoscritta da tutta la maggioranza, a sostegno di un documento che mira a scrivere la parola ‘fine’ a una querelle che va superata perché il nostro obiettivo è quello di trovare una sintesi nell’interesse degli operatori commerciali e dei residenti”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli ufficializzando l’esito del voto in aula.
“Negli ultimi mesi si è intensificato in modo straordinario il dibattito cittadino in riferimento alle problematiche attinenti il tema dell’inquinamento acustico sul territorio cittadino di Pescara e alle politiche cittadine tese a garantire la sostenibilità e la vivibilità ambientale nell’interesse di tutti i cittadini – si legge nella mozione presentata dal Presidente Petrelli -. Ad alimentare in modo particolarmente intenso il confronto cittadino è la situazione del cosiddetto quadrilatero di piazza Muzii, ovvero l’area compresa tra via Cesare Battisti, via Leopoldo Muzii, via Regina Margherita e corso Umberto dove, in una situazione di elevata densità abitativa-residenziale, si è sviluppato il nuovo ‘cuore’ della cosiddetta movida. Tale sviluppo, se da un lato ha avuto l’indiscutibile merito di aver rivitalizzato e aver dato una nuova vocazione a una zona cittadina economicamente difficile con i relativi problemi anche di ordine sociale e di sicurezza pubblica, dall’altro ha evidentemente aperto le condizioni per l’insorgere di una conflittualità tra operatori commerciali e residenti. Tale conflittualità è degenerata nell’apertura di veri contenziosi anche in sede giudiziaria con la presentazione di esposti da parte di un Comitato di Residenti, al fine di vedere tutelato il ‘diritto al riposo notturno’. Gli esposti hanno comunque esacerbato i rapporti con gli operatori economici che, dal proprio canto, rivendicano il diritto al lavoro in linea, peraltro, con quella che è la vocazione naturale di Pescara, una città che vive di commercio, di ristorazione, di intrattenimento e di turismo, ed è inequivocabile che il lavoro di tali attività comunque garantisca un’occupazione stabile a centinaia di cittadini, ovvero a madri e padri di famiglia, o comunque a giovani alla prima esperienza lavorativa, creando una piattaforma di occupabilità non indifferente. Compito dell’Amministrazione comunale è quello saper dare voce e prestare ascolto alle varie istanze provenienti dal territorio, anche quando esse sono potenzialmente confliggenti, individuando poi la strada migliore per fare sintesi e trovare un punto di equilibrio tra necessità inevitabilmente differenti. La contestazione principale mossa dal Comitato dei Residenti è l’assenza dello strumento normativo atto a disciplinare l’esercizio del rumore sulla città, ovvero del Piano di Risanamento Acustico che, in questo caso, vada a gestire la situazione di piazza Muzii. L’Amministrazione comunale sta in realtà lavorando da anni sul tema, che inevitabilmente aveva degli step propedeutici e precedenti, come la redazione e approvazione del Piano di Azione dell’inquinamento acustico, recentemente approvato, per poi passare all’esame degli obiettivi dei singoli quartieri. Finalmente gli Uffici hanno redatto anche il Piano di Risanamento dell’inquinamento acustico che, al netto di ordinanze anti-rumore, intende soprattutto istituire una disciplina generale e puntuale circa la capacità di conciliazione delle necessità dei residenti di piazza Muzii e degli operatori economici al fine di favorire e garantire un clima di pacificazione sociale che non ‘spenga’ la città, ma al tempo stesso assicuri l’esercizio del diritto al riposo delle famiglie che abitano nella suddetta area della movida. A questo punto, al netto del Piano di Risanamento acustico, il Consiglio comunale – si legge ancora nella mozione del Presidente Petrelli – impegna il sindaco e l’amministrazione comunale a predisporre in tempi ragionevoli tutti gli atti necessari a disciplinare le attività legate prevalentemente al mondo della movida, al mondo ricreativo, entrando nel merito degli orari, dell’occupazione del suolo pubblico, dei dehors, dell’eventuale differenziazione tra mesi estivi e invernali, tra giorni feriali, festivi e prefestivi, una regolamentazione che tenga da un lato conto della vocazione turistica e commerciale della nostra città, dell’implementazione del numero dei giovani studenti che per motivi di studio afferiscono al territorio di Pescara, della presenza di oltre 10 chilometri di costa, e quindi di stabilimenti balneari, siti ricettivi di attività ricreative, insomma di una città giovane che deve offrire possibilità di incontro e di aggregazione; a individuare gli strumenti utili a garantire una giusta convivenza tra chi esercita una attività lavorativa e ricreativa, e coloro che vivono nella zona della Movida di piazza Muzii, tenendo conto che incontro, aggregazione e relazioni non devono però essere motivo di conflitto con chi nelle zone e nelle aree limitrofe alla movida risiede, vive e lavora, e non dev’essere vittima di schiamazzi, di sorgenti sonore che vanno oltre i limiti consentiti là dove non ci sia poi controllo od ordine; e poi, ricordando che Pescara non è solo piazza Muzii, ma ci sono anche il nostro litorale, le vie di Pescara vecchia e altre zone che comunque accolgono attività commerciali, ristorative e di intrattenimento, le stesse dovranno essere interessate dalla medesima regolamentazione. Per tale ragione impegniamo sindaco e giunta a redigere, entro 60 giorni dall’approvazione della mozione, quegli atti utili a disciplinare le attività degli esercizi commerciali di tutta la città”.