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      Liste d’attesa in Abruzzo: la denuncia del consigliere regionale Cavallari (Abruzzo Insieme)

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      L’Aquila, 1 luglio 2025 – In Abruzzo le liste d’attesa sanitarie restano un nodo irrisolto, nonostante i solleciti nazionali e l’attivazione di nuovi strumenti normativi. A denunciare la situazione è il capogruppo regionale della lista civica Abruzzo Insieme, Giovanni Cavallari, che attraverso un comunicato stampa lancia un appello per interventi immediati e strutturali.

      «Mentre il Ministro della Salute Orazio Schillaci richiama le Regioni ad applicare le nuove norme, in Abruzzo le attese rimangono insostenibili – dichiara Cavallari – con cittadini costretti ad aspettare fino a 642 giorni per una colonscopia, 638 per una rettosigmoidoscopia, e 438 per un’elettromiografia. Prestazioni anche di classe B, che dovrebbero essere erogate entro dieci giorni, sono ben oltre i termini previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa (PNGLA)».

      Le criticità e i ritardi normativi

      La nuova cornice normativa, prevista dal Decreto-legge 73/2024, convertito nella Legge 107/2024, impone alle Regioni il rispetto dei tempi di erogazione:

      • Urgente (U): entro 72 ore
      • Breve (B): entro 10 giorni
      • Differita (D): entro 30 giorni per visite, 60 per esami
      • Programmata (P): entro 120 giorni

      In caso di mancato rispetto, le ASL sono obbligate a garantire la prestazione in regime intramoenia o presso strutture convenzionate, con sola spesa del ticket per il cittadino. Tuttavia, Cavallari evidenzia come in Abruzzo la Piattaforma nazionale delle liste d’attesa sia ancora lontana da una piena applicazione, anche per il ritardo nei decreti attuativi.

      La richiesta di interventi e trasparenza

      A fronte di un quadro critico che il consigliere definisce “ben distante dal modello che la giunta Marsilio intende rappresentare”, Abruzzo Insieme propone un piano urgente su quattro punti:

      1. Controlli ministeriali sull’applicazione della Legge 107/2024 in Abruzzo
      2. Attivazione immediata del CUP unico regionale, già deliberato ma non operativo
      3. Piano straordinario di recupero delle prestazioni arretrate, con fondi e personale dedicato
      4. Pubblicazione settimanale dei dati, per ogni ASL e singola prestazione, in nome della trasparenza

      «I cittadini abruzzesi – conclude Cavallari – hanno diritto a una sanità pubblica efficiente, accessibile e rispettosa dei tempi stabiliti dalla legge. Il diritto alla cura non può più essere rinviato».

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