
Un appello accorato contro la normalizzazione della guerra e della violenza: Magistratura Democratica (Md) ha annunciato la propria adesione alla manifestazione nazionale del 21 giugno, dichiarando l’urgenza di una riflessione collettiva sul rischio di un nuovo conflitto globale e sull’erosione dei diritti fondamentali.
Nel comunicato diramato dall’esecutivo, Md richiama la celebre massima del generale Clausewitz – “La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi” – per ribaltarla attraverso lo spirito dell’articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra non solo come mezzo di offesa, ma anche come strumento politico.
Magistratura Democratica denuncia la “restaurazione del vecchio ordine mondiale”, in cui la guerra torna a essere prassi, promossa da élite nazionaliste che – anche grazie all’uso degli algoritmi e delle piattaforme social – amplificano narrazioni d’odio e repressione del dissenso. Una macchina retorica che, secondo Md, “non lascia scampo al libero pensiero” e mette a rischio le conquiste del diritto internazionale e dei diritti umani.
Il comunicato sottolinea il ruolo attivo delle magistrature indipendenti come baluardo costituzionale. Md rivendica il diritto e il dovere delle associazioni giudiziarie di esprimersi quando lo Stato di diritto vacilla. In particolare, l’associazione stigmatizza l’indifferenza globale verso l’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia che nel gennaio 2024 ha ravvisato un concreto rischio di genocidio a Gaza.
Magistratura Democratica si unirà dunque ai movimenti civili per dire no alla logica del riarmo, dell’autoritarismo e della negazione dell’altro. Conclude il comunicato: “Vogliamo dire ai nostri figli che abbiamo provato a difendere l’umanità. Non accetteremo di tornare ‘quelli della pietra e della fionda’.”