
Il Sindaco Ottavio De Martinis, facendo seguito alle recenti polemiche sorte in merito ad alcune espressioni utilizzate durante l’ultimo Consiglio Comunale, ha dichiarato quanto segue:
“Ritengo di aver utilizzato termini impropri nei confronti dei giornalisti, tacciando loro di scrivere “stupidi” articoli. E’ chiaro che il messaggio finale e le intenzioni delle mie parole sono stati evidentemente fraintesi. Probabilmente, considerato anche il contesto, avrei dovuto usare un termine meno forte e giudicante, ma l’eloquio è scaturito dalla volontà di fare chiarezza su quanto scritto dalla stampa nei giorni precedenti e quindi dalla volontà di assoluta chiarezza, passando per una ricostruzione basata sulla verità di fatti e contenuti. Il mio intervento, dai toni un po’ accesi, voleva solo richiamare l’attenzione su uno stato di cose che mi trovo a vivere e richiedere ormai ciclicamente. Auspico da sempre un’informazione più oggettiva, utile e consona alla realtà di fatti, che dia contezza delle reali dinamiche e della reale complessità dell’attività politica e amministrativa del nostro comune. Credo di aver espresso e me ne dispiaccio, forse nella maniera meno giusta, un desiderio legittimo che rincorro da tempo, legato semplicemente al mio modo di vedere e intendere l’informazione. Ritengo infatti che il costante lavoro svolto dai giornalisti, sia un prezioso veicolo non solo per informare l’opinione pubblica ma anche per assicurare un anello di congiunzione importante con i cittadini, da impiegare appunto, nel modo più corretto e costruttivo possibile. Mi preme sottolineare, infatti, che con la categoria dei giornalisti e dei rappresentanti dei più disparati mezzi informativi, c’è sempre stato un vicendevole rapporto di stima, collaborazione e rispetto. Queste parole, per ribadire il profondo rispetto che nutro per il lavoro dei giornalisti e l’importanza che riconosco al loro ruolo nel mediare tra l’Amministrazione e i cittadini e con l’occasione, rinnovo la volontà di continuare anche in futuro con un clima sereno e collaborativo, basato su un dialogo costruttivo a beneficio di tutti”.