TAGLIERI (M5S) “NEL CENTRODESTRA SMETTANO DI FARSI LA GUERRA TRA LORO E SI INIZI SUBITO A LAVORARE PER L’APPROVAZIONE DEL TESTO”

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SUPERBONUS REGIONALE, LA LEGGE M5S DÀ LA SPINTA ECONOMICA “IN GREEN” DI CUI L’ABRUZZO HA BISOGNO

“E’ necessario che sull’aiuto alle imprese si proceda velocemente. Oggi, per passare dalle parole ai fatti, che poi sono quelli che interessano le imprese, chiediamo che l’iter di approvazione del testo di Legge sia avviato il prima possibile dal Consiglio regionale, così da arrivare finalmente allo sblocco dei crediti in Abruzzo. I partiti di centrodestra smettano, quindi, di farsi sgambetti presentando leggi e documenti in serie, e pensino a lavorare per il bene delle imprese e dei lavoratori. Questo rincorrersi all’interno della maggioranza tra Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, oltre a essere squalificante, sta producendo un’impasse normativo che, visto il regolamento di Regione Abruzzo, potrebbe addirittura allungare i tempi di approvazione della norma tanto attesa. Questo è inaccettabile”. A dirlo è il Capogruppo del M5S Francesco Taglieri, che continua “La legge recante “Misure per favorire la circolazione di crediti fiscali relativi al miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico degli edifici”, sul tavolo del Consiglio regionale c’era già il 7 febbraio. E’ stata protocollata dal sottoscritto, in continuità con un’azione corale che il M5S sta attuando in tutte le regioni italiane dove ci sono rappresentanti del M5S nelle istituzioni.  Pertanto già dall’8 febbraio il Consiglio regionale avrebbe potuto calendarizzare i lavori e iniziare l’iter di approvazione. Ma tutto è rimasto fermo. Forse in attesa che gli annunci del Presidente del Consiglio regionale Sospiri, su una non precisata legge per il Superbonus regionale, si traducessero in un documento protocollato. Documento che però fino al 7 febbraio non sembrava esserci negli elenchi di Regione Abruzzo. Nel frattempo, gli Assessori Campitelli e Quaglieri, rispettivamente Lega e Fratelli D’Italia, probabilmente al fine di non lasciare l’iniziativa di maggioranza a Lorenzo Sospiri, e quindi a Forza Italia, si sono affrettati ad approvare, il 12 febbraio, una Delibera di Giunta. Il Documento della Giunta per la sua formulazione dovrà essere convertito in legge e calendarizzato all’interno delle commissioni.

Il risultato di questo “pasticcio”, generato probabilmente dal mero tentativo di mettere la firma sull’iniziativa che porta in tutta Italia il nome del M5S, è che il centrodestra in Abruzzo ha presentato una Proposta di Legge e una Delibera di Giunta, slegate tra loro, e che ripetono goffamente i contenuti della nostra Proposta. Tutto ciò farebbe sorridere se non si traducesse in un inutile allungamento dei lavori delle Commissioni per arrivare a un testo unico, visto il regolamento di Regione Abruzzo sull’accorpamento delle Proposte di legge recanti lo stesso tema.

Eppure non c’è un secondo da perdere: le imprese sono in ginocchio e il Governo Meloni sta smantellando il Superbonus senza fare nulla per lo sblocco dei crediti, dimostrando una visione miope e potenzialmente dannosa per il Paese.

In Italia il Superbonus ha dato una spinta importante al settore edilizio. Anche in Abruzzo i dati parlano chiaro: nella nostra regione si contano 10.080 asseverazioni, per un investimento complessivo di poco più di 2 miliardi di euro, che rappresentano un contributo molto importante alla crescita economica. Secondo i dati diffusi da ENEA, da quando il bonus è stato introdotto, in Abruzzo gli investimenti ammessi in detrazione, al 31 dicembre 2022, hanno raggiunto la cifra di 1,499 miliardi di euro, con il 70,4% dei lavori realizzati. La norma introdotta dal M5s durante i Governi Conte ha rappresentato, quindi, quello slancio che il comparto dell’edilizia aspettava da tempo.

Ma anche davanti all’oggettivo valore di questa norma il centrodestra continua a sbagliare.

Una cosa deve essere chiara – incalza il Capogruppo del M5S – non permetteremo che il centrodestra con una mano, a Roma, massacri il Superbonus e con l’altra, in Abruzzo, provi a metterci una pezza depositando documenti spot e trasformando l’utile strumento del Superbonus in “Superpropaganda”.

 Il M5S vuole iniziare a lavorare da subito per lo sblocco dei crediti e dare così una mano alle imprese in difficoltà, il centrodestra faccia pace con se stesso e si dia una mossa!”.

COSA PREVEDE LA LEGGE M5S

La Regione Abruzzo, a tutela delle imprese edili in crisi di liquidità può intervenire in veste di prenditore ultimo dei crediti di imposta, contribuendo a sbloccare il mercato dei crediti per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico degli edifici, tra cui il Superbonus 110%, il bonus ordinario per efficientamento energetico, il bonus ristrutturazioni ed il sisma bonus, che sono a tutt’oggi in vigore, senza aggravio di spesa.

La Regione Abruzzo ha la possibilità di acquistare dalle banche crediti di imposta relativi ai cosiddetti bonus edilizi al fine di poterli utilizzare per il pagamento in compensazione mediante modello F24 dei propri debiti per ritenute IRPEF, contributi previdenziali, IVA, IRAP e tutte le collaborazioni esterne relativi a dipendenti e collaboratori.

Di che cifre parliamo?

Nello specifico, in base ai dati SIOPE 2022, la Regione Abruzzo potrebbe compensare oltre 4 milioni di euro di IRAP, oltre 14 milioni di euro di ritenute IRPEF, e quasi 25 milioni di euro di IVA split payment.

Per il comparto sanità, sempre in base ai dati SIOPE 2022, le quattro ASL cumulativamente versano 46 milioni di euro di Irap, 700 mila euro di IRES, 93 milioni di IVA, 150 milioni di euro di ritenute IRPEF, e 32 milioni di euro in “altri tributi”.

Attraverso l’approvazione di questa proposta di legge, si può perciò utilmente disporre che la Regione, gli enti e le società strumentali e il comparto sanità, dopo aver valutato la consistenza della propria capacità di compensazione annua mediante modello F24, proceda a stipulare con uno o più istituti di credito specifico contratto, di durata pluriennale, che preveda da parte della Regione l’acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento  dell’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico degli edifici (superbonus 110 per cento, bonus efficientamento 65 per cento, bonus ristrutturazioni 50 per cento) dagli istituti di credito limitatamente alle rate dei suddetti crediti immediatamente utilizzabili in compensazione mediante modello F24 nel corso dello stesso anno.

Questo alla duplice condizione che gli istituti di credito rilascino alla Regione la liberatoria attestante l’avvenuta effettuazione dei controlli circa la genuinità del credito e che certifichino, altresì, che i crediti rivenduti alla Regione derivano da interventi di efficientamento energetico effettuati ad opera di imprese aventi sede legale ed operativa in Abruzzo ed abbiano riguardato unità immobiliari urbane ubicate in Abruzzo, congiuntamente, alla data dell’inizio dell’intervento ed alla data di entrata in vigore della norma.

Questa iniziativa potrebbe consentire di rendere maggiormente “liquido” il mercato dei crediti fiscali relativi ai bonus edilizi, permettendo alle imprese dei settori edile e dell’impiantistica di convertire in denaro i consistenti crediti posseduti, evitandone così il probabile fallimento, stante l’attuale condizione di forte illiquidità delle stesse e le connesse gravi conseguenze in termini perdita di posti di lavoro.

L’ulteriore effetto della norma di cui trattasi, se approvata, sarebbe anche quello di rendere più agevole la programmazione e l’effettuazione di interventi attraverso il cosiddetto “superbonus 110 per cento” nei confronti di immobili plurifamiliari, ancora consentito dalla normativa per l’intero anno 2023.

Da ultimo, deve rilevarsi che sarebbe ragionevolmente possibile acquistare i crediti di imposta per un prezzo leggermente inferiore al valore nominale degli stessi, conseguendo così una complessiva economia in sede di pagamento dei propri tributi e dei contributi con la possibilità di liberare risorse in bilancio, come ha già iniziato a fare la Provincia di Treviso, apripista tra gli enti locali e la Regione Sardegna attraverso la norma del M5S .

 SUPERBONUS REGIONALE E RISPARMIO ENERGETICO, UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

“Lo strumento del Superbonus 110% – continua Taglieri – risponde anche a un obiettivo strategico, quale quello della transizione ecologica ed energetica, che deve necessariamente tendere ad un rinnovato approccio nella politica industriale del Paese. È dunque decisamente poco lungimirante quanto sta facendo il Governo Meloni, senza una visione di ampio respiro che tenga conto dell’impatto prodotto sulla spesa pubblica in termini di risorse economiche attivate, di occupazione aggiuntiva, di risparmio energetico assicurato e di gettito fiscale prodotto. E’ enorme il beneficio ambientale derivante dalla ristrutturazione degli immobili secondo canoni, come quelli appunto previsti dagli incentivi edilizi, di sostenibilità ed efficientamento energetico per raggiungere l’obiettivo di piena decarbonizzazione, riducendo l’uso delle fonti fossili. A questo proposito va considerando che oltre il 60 per cento del parco edilizio residenziale italiano (12,42 milioni di edifici) ha più di 45 anni e fa affidamento sul gas naturale come principale fonte di energia.

Con quasi il 45 per cento dei consumi finali, quello degli edifici è il primo settore in Italia per consumi di energia, con oltre i due terzi derivanti da abitazioni residenziali, settore che nel corso degli anni ha aumentato più di tutti gli altri la propria fame di energia. Secondo l’analisi condotta da Odyssee-Mure, lo strumento che fornisce un monitoraggio completo dei consumi energetici, a parità di condizioni climatiche un’abitazione media italiana consuma circa il 50 per cento in più della media europea. Tale situazione è conseguenza del fatto che negli ultimi due decenni, mentre gli altri Paesi europei hanno progressivamente ridotto i consumi delle abitazioni con politiche e misure di efficientamento efficaci, l’Italia è rimasta ferma al palo. In quest’ottica”, conclude, “la miopia del Governo Meloni, e del centrodestra in Abruzzo, è inaccettabile, soprattutto alla luce della direttiva europea sull’efficienza energetica nell’edilizia che prevede di portare le abitazioni a classe energetica E entro il 2030 e alla classe D entro il 2033”.