di Andrea Granata
“Controllo di legalità, controllo di legalità, la magistratura ha questo compito che gli ha dato la Costituzione”. Così Sandro Ruotolo parlamentare del Pd ha replicato sdegnato a chi accusava la magistratura italiana, una parte (le toghe rosse popolano ancora l’immaginario del centro destra), di pretendere di condizionare la politica e vanificare il risultato delle elezioni.
Con l’occasione, anche chi come noi non è iscritto al partito de “la più bella Costituzione del mondo” sente il dovere di spezzare una lancia in favore dei nostri Padri costituenti che mai avrebbero neanche solo immaginato una simile bestialità.
Il controllo di legalità da parte della magistratura è una funzione che non ha alcun fondamento nella Costituzione, ma è piuttosto una dottrina che parte della magistratura ha fatto sua attribuendo alla giustizia penale una funzione non solo repressiva ma anche preventiva che si traduce in una vera e propria vigilanza.
Proprio in ragione di questa auto investitura, qualche p.m. inizia inchieste alla tanto per, “al fine di accertare se per caso un reato sia stato commesso”.
In definitiva, “Si tratta di una invasione nelle competenze amministrative e di un evidente stravolgimento dei principi della divisione dei poteri”.
Curioso anzi decisamente no, che un parlamentare del PD per difendere l’operato della magistratura non trovi di meglio che attribuirle un ruolo eversivo.
Dimenticavo, i virgolettati sono di Luciano Violante.