
“Serve una scuola resiliente, aperta anche d’estate”
Un appello accorato e visionario arriva dal Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), che, nella giornata odierna, ha chiesto al Ministero dell’Istruzione e del Merito, alle famiglie italiane e alle istituzioni democratiche di impegnarsi concretamente per una riforma culturale e strutturale del sistema scolastico, in risposta all’intensificarsi degli effetti del cambiamento climatico.
L’emergenza estiva e il ruolo delle scuole
Il Coordinamento denuncia come le chiusure prolungate delle scuole in estate, nel pieno di ondate di calore estreme, blackout e stress sanitario, impediscano alla comunità scolastica di essere presidio di protezione e accoglienza. «Una scuola aperta è un presidio sociale e climatico», scrive il presidente Romano Pesavento, «può offrire spazi climatizzati, attività educative e supporto emotivo, soprattutto nelle aree più fragili».
Da qui la proposta di un patto educativo estivo che includa:
- Corsi di recupero, supporto personalizzato e alfabetizzazione digitale
- Coinvolgimento di enti locali, terzo settore e famiglie
- Risorse per volontari e personale supplente, a garanzia di sicurezza e continuità
Aule come serre: serve una scuola resistente al caldo
Con temperature che superano i 35°C già dalle 11 del mattino in molte città italiane, il CNDDU evidenzia la non sostenibilità climatica degli edifici scolastici. E propone l’attivazione immediata di un Piano Nazionale per la Resilienza Climatica delle Scuole, che includa:
- Impianti di climatizzazione sostenibile
- Riqualificazione bioedilizia con tetti verdi, ventilazione naturale e schermature solari
- Installazione di stazioni climatiche scolastiche per il monitoraggio ambientale
- Priorità per il Centro-Sud nei fondi PNRR, FSC e piani regionali
Un protocollo climatico per l’istruzione
Accanto al protocollo caldo-lavoro promosso dal Ministero del Lavoro, il CNDDU chiede al Ministero dell’Istruzione di sviluppare un proprio protocollo di adattamento climatico, comprensivo di:
- Mappatura climatica delle scuole
- Definizione di un indice di stress termico scolastico
- Educazione al clima in tutti gli ordini di scuola
- Istituzione di un Osservatorio scuola-clima-salute in rete con INAIL, CNR e Protezione Civile
«Non esiste più un ritorno alla normalità climatica. Esiste solo la necessità di costruire una scuola nuova: più equa, più sicura, più vitale», conclude il presidente Romano Pesavento, invitando le famiglie a sostenere un sistema scolastico permanente e trasformativo, capace di offrire protezione anche nei mesi estivi, quando i rischi per salute e diritto allo studio si moltiplicano.