di Davide Pitocco
Dopo la tappa romana il palco, le transenne, il podio tutto verrà smontato, ma per non essere rimontato in un’altra città, perché in questo pomeriggio domenicale il Giro sta suonando le ultime note della meravigliosa sinfonia che ci ha fatto compagnia per 21 giorni. Il direttore d’orchestra è stato un grandissimo Tadej Pogacar, talento sloveno di 25 anni. Ha dominato dalla prima all’ultima tappa. Oggi però vogliamo ricordare con Mario un ciclista che per ben 12 volte ha portato a termine la corsa rosa.
“ Con 18 partecipazioni ha raggiunto il record storico, al quale teneva molto, di presenze dell’indimenticato Wladimiro Panizza.
Lo scalatore lucano della CSF, 41 anni e mezzo, è sempre stato un grande esempio di professionalità, passione verso il ciclismo e costanza di rendimento: meritava di cogliere questo traguardo.
Nelle sue 18 edizioni ha vinto una tappa a Lago Laceno nel 2012 ed i suoi migliori risultati in classifica sono stati i quinti posti nel 2014 e nel 2018; vanta inoltre altre 5 top 10.
Per non farsi mancare nulla, dopo vagonate di cadute in carriera, operazioni e quant’altro, durante questo Giro ha accusato problemi respiratori, poi rivelatisi conseguenza del Covid contratto in gara.
In ogni caso, Domenico Pozzovivo a Roma ci è arrivato, da ventesimo in classifica, e merita gli applausi.”
A Roma si chiude la trionfale cavalcata della maglia rosa, tra due ali di folla, impazzita sul ciglio della strada per vedere sfrecciare i loro beniamini. Alla fine è stato un bellissimo viaggio carico di emozioni, per la bellezza delle città che si sono salutate, per le emozioni vissute, per le vicende sportive vissute e Pogacar è stato il degno vincitore di questa edizione.
L’arrivo è stato tutto di Merlier, prepotente come una tromba d’aria, ma una mezza vittoria va data anche al nostro Milan, che ha rotto la catena quando mancavano 9 km, mentre il gruppo andava fortissimo. Dopo essere ripartito da fermo e con l’aiuto della squadra è arrivato tra le prime file, ma la stanchezza non gli ha permesso di raggiungere un Merlier che si è lanciato nella volata da seduto.
Baldato, team manager della UAE ha dichiarato: “ Questa è stato la vittoria di questo splendido team, di tutti i ragazzi che si sono impegnati per mesi per arrivare a questo successo.”
Per la cronaca il loro bus era dipinto di rosa.
Tadej sognava questa vittoria, ma alla fine la vittoria è stata più emozionante del sogno. Dalle sue parole si evince: spero che il sogno non abbia mai fine, questo è il primo obiettivo della stagione, poi un pochino di riposo per riprendere la seconda parte e tornare a vincere la classifica generale di un grande Giro.”
Alla fine Mario ci ha rivelato il suo favorito: “ Naturalmente Nairo Quintana” e noi eravamo convinti che fosse Pogacar. Aver scritto queste righe ci lascia il magone, perché domani non ci sarà una tappa da raccontare, ma solo un’attesa che dura un anno.