di Davide Pitocco
La cronometro di oggi è di media distanza su un tracciato piuttosto movimentato, con qualche cambio di pendenza che non dovrebbe rompere il ritmo degli specialisti. Il favorito è Filippo Ganna, che è partito intorno alle 14:30. Si va da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda per un totale di 31 km. Quando è partito l’italiano, chi ha fatto registrare il miglior tempo è stato Edoardo Affini del Team Visma con 36’32’’.
Appena partito e, dopo le prime pedalate, assale immediatamente la sensazione che Ganna è nato per correre in questa specialità. Il suo corpo, chino sulla bicicletta, forma una creatura unica di incredibile aerodinamicità: l’esperienza, le ore trascorse nella galleria del vento, i tanti chilometri percorsi hanno forgiato un atleta che, quando inizia a scorrere il tempo, vola come un proiettile che fende l’aria al pari di un coltello caldo nel burro. Il percorso presenta diversi cambi di ritmo, ma l’italiano non sembra soffrirli, perché la sua pedalata non è mai scomposta, ma elegante come un balletto di Nureyev.
Quando mancano 15 km al traguardo il favorito viaggia con 42’’ di vantaggio su Affini. Non smette mai di pedalare, anche in curva stacca come se fosse in MotoGp, dopo si lancia sul rettilineo, senza mai rallentare il ritmo della pedalata, anzi rilanciando con sempre maggior vigore; spinge un 64\13 o un 64\14 e rispetto a Perugia sembra voler mordere questa crono, come un leone che insegue la preda in fuga.
Intanto Tobias Foss spodesta Affini dal temporaneo trono con il tempo di 36’28’’.
Negli ultimi chilometri Filippo pesta con tutta l’energia possibile sui pedali e sembra essere sempre più vigoroso. Evidentemente vuole evitare di subire una flessione come avvenuto nella crono di Perugia. Ai meno otto arriva a toccare 52 km all’ora. Il nuovo tempo da battere è quello del campione italiano Filippo Ganna di 35’02’’.
Affini, dopo essere stato spodestato dal trono, ha dichiarato: “Sono stato contento di poter fare una crono nelle mie terre, sono mantovano, ma Pippo è stato incredibile. Vediamo cosa faranno gli altri e speriamo di rimanere nella Top Ten.”
Quando scendono in strada i big, l’unico che lascia incerta la vittoria del nostro Top Ganna è Pogacar. Anche la maglia rosa è perfettamente in armonia con la bicicletta, con naturalezza va a cercare le posizioni più aerodinamiche, rilancia quando serve e spinge in modo impeccabile ad ogni curva. Tadej Pogacar impressiona nuovamente, passando in testa al primo rilevamento, ma subisce la rimonta di Filippo nella parte più pianeggiante e chiude la sua prova a soli 29 secondi di distanza, guadagnandone 45 sul rivale più vicino, Geraint Thomas.
Visibilmente emozionato Ganna, dopo la vittoria, ha detto: “Non è mai facile vincere. Devi trovare l’energia dentro di te per farcela e battere un grande campione come Tadej. Mi è stato di stimolo per superare i miei limiti.”
Dietro l’emozione del campione c’è tutto il mondo di sacrifici che ha compiuto per arrivare dove si trova ora. Erano 256 giorni di digiuno. La tappa di Andora era stata studiata per tentare di vincere, ma alla fine il suo traguardo finale era un altro. Fino ad ora il ragazzo ha conquistato la sua sesta cronometro al Giro d’Italia, solo Merckx aveva fatto meglio in passato. In totale invece ha conquistato alla corsa rosa sette vittorie.
Oggi abbiamo incontrato Mario a Desenzano in mattinata e non faceva altro che ripetere una cosa: “ Pippo andrà come razzo, vedrete! Oggi non deluderà, l’ha preparata troppo bene!”, e così è stato. Domani abbiamo la tappa più dura del Giro con arrivo a Livigno.