Hindley nuova maglia gialla, ma Pogacar entra in crisi sui Pirenei

0
399

di Davide Pitocco

Prima della partenza di questa quinta tappa del Tour, da Pau a Laruns di quasi 163 km, Giulio Ciccone, corridore abruzzese della Lidl-Trek ha risposto ad una domanda di rito: Ci siamo riposati, oggi si fa sul serio? La sua risposta educata e sorridente è stata la seguente: Riposati sono quelli che non pedalano, chi pedala i chilometri nelle gambe li mette sempre. Veniamo da due giorni più tranquilli, ma oggi iniziano le montagne vere e vedremo. Noi stiamo bene. I big oggi si muoveranno, ma dipende molto da come si metterà la corsa. Se la partenza è veloce, una fuga non ci sarà, ma qualcosa comunque oggi accadrà.

Le parole di Ciccone sono state quasi profetiche perché al km 23 Pogacar ha provato ad intrufolarsi in una fuga per sorprendere Vingegaard, ma è stato subito ripreso.

A 65 km dal traguardo si trovano 18 corridori, tra cui Ciccone, Hindley, Van Aert e Alaphilippe con un vantaggio sul gruppo di 4’. Sul Col de Soudet tra la nebbia Gall conquista il GPM, ma l’atleta abruzzese è terzo, uno dei suoi grandi obiettivi è la maglia pois, ma anche andare a conquistare una tappa. Oggi potrebbe regalarsi questa possibilità, perché attualmente dimostra una buona forma. La prima tappa pirenaica viene corsa a tutta velocità, a tal punto che un atleta del calibro di Van Aert perde la coda del gruppo dei fuggitivi e così ora viene segnalato a 40’’ dai compagni di fuga. Lo smembramento degli uomini di testa è stato causato dagli scatti di Krists Neilands che ora è all’attacco in solitaria con un vantaggio da gestire di 17’’ sui più diretti inseguitori. Anche Hamilton intanto si è unito al gruppo del belga della Jumbo Visma.

Purtroppo la stanchezza comincia a farla da padrona tra gli uomini in fuga, chi vuole nutrire speranze di vittoria di tappa, deve riuscire a trovare le forze per affrontare l’asperità più grande del Marie Blanque. Lopez, compagno di Ciccone, ha tirato per un tratto, ma poi si è lasciato sfilare ed ora rimane attaccato con fatica alla coda del gruppo. La sua pedalata è pesante e le spalle ondeggiano, simbolo di una condizione non proprio al meglio.

Dietro le squadre dei favoriti si sono organizzate e i secondi di vantaggio vengono lentamente rosicchiati. Devono ricordarsi per ritrovare le energie che queste sono strade mitiche e storiche, qui si percorre la transumanza per portare le greggi dalle montagne lungo la costa, ora si svolgono su camion, ma un tempo le suole delle scarpe venivano consumate su queste strade, come i copertoni delle ruote delle bici di questi mostri delle due ruote. L’alpeggio estiva riportava le mandrie in montagna ed allora il sole picchiava sui crani screpolati e spellati dei pastori che conducevano gli armenti verso quelle cime che oggi invece attendono il sudore e lo sforzo dei ciclisti che stanno partecipando a questa edizione della Grande Boucle.

Il col de Marie Blanque ha una pendenza media del 8%, ma si divide in due parti con una frazione con punte al 13%, dunque questa è una salita dura e difficile e sicuramente un attaccante come Pogacar potrà far vedere la sua forma ed intimidire Vingegaard. Infatti nel gruppo è scalpitante ed ha messo tutta la squadra a tirare: oggi ci sono interessi legati sia alla vittoria di tappa che alla classifica generale. Hindley e Gall fanno il buco. Ciccone ora deve reagire immediatamente, ma per ora rimane a ruota di Martinez. Il corridore abruzzese ci prova e si scrolla dalle spalle i compagni e prova a riprendere il duo di testa. La salita del Marie Blanque è difficile da interpretare perché ha poche curve con diverse semicurve. Ciccone sale in modo graduale recuperando lentamente il divario. Sta cercando di dosare le forze per non incorrere nel classico fuorigiri e gettare alle ortiche quanto di buono fatto vedere fino ad ora. Sempre sui pedali vede le schiene degli avversari, ma la distanza sembra non colmarsi mai, in compenso sta guadagnando sui diretti inseguitori. Buchmann purtroppo avendo il capitano Hindley lì davanti non aiuta il nostro Giulio, che inizia a dare segnali di fatica. Van Aert si è lasciato sfilare ed ora si è messo a scandire il ritmo per Vingegaard. La battaglia per i big sta forse per scoppiare in una tutta la sua virulenza. Intanto Hindley poco prima dello scollinamento va via a Gall. Pogacar e Vingegaard vengono guidati da Kuss. Tutti si attendevano l’attacco della maglia bianca ed invece il danese con l’aiuto del compagno vuole mettere in difficoltà il diretto concorrente. Attualmente Hindley sta andando più veloce di Kuss. Sta danzando letteralmente sui pedali. L’australiano si candida per un posto nella top ten.

Vingegaard parte e Pogacar non lo segue, mantiene il suo ritmo. Grandissimo cambio di ritmo del danese. Guadagna subito 30 metri. Tutti si attendevano un attacco dello sloveno ed invece ora sta guadagnando metro su metro. Non riesce a cambiare ritmo e la pedalata della maglia bianca appare pesante. Ora deve giocare in difesa. La prima tappa pirenaica sta diventando sconvolgente. Ciccone è terzo a circa 50’’ di distacco, ma sulle sue ruote potrebbe esserci a breve Vingegaard. Come una furia si getta giù in discesa e il ritardo di Pogacar si attesta sui 35’’. Per lo sloveno è importante che Yates possa rientrare per recuperare parte dello svantaggio sia in discesa che negli ultimi 8 chilometri in leggero falsopiano.

Ciccone, Buchmann e Vingegaard formano un terzetto scatenato intenzionato a recuperare sull’australiano in testa. Il corridore italiano deve tentare di rimanere incollato alla locomotiva danese, stare a ruota e provare a recuperare lo sforzo profuso. Pogacar invece è solo. Hindley, attualmente è maglia gialla virtuale ed il nostro Ciccone scavalcherebbe in classifica la maglia bianca.

La fotografia della corsa a 10km dall’arrivo vede Hindley in solitaria, alle sue spalle Vingegaard, Ciccone e Buchmann, Pogacar insegue ad un minuto. Siamo solo alla quinta giornata e già stiamo assistendo a tutto quello che si poteva sognare per vivere un tour carico di emozioni.

il danese pesta con i pedali con una ferocia incredibile, chiede un cambio a Ciccone che giustamente rifiuta: è stato in fuga molti chilometri e sta a ruota, alla fine l’atleta della Jumbo si sta giocando la vittoria finale. L’ammiraglia della Lidl Trek consiglia di stare a ruota. Anche Hindley sta spingendo molto bene. Al Delfinato aveva vinto anche una cronometro ed inoltre gli appassionati italiani lo ricorderanno bene perché nel 2022 ha vinto il Giro conquistando anche la tappa del Blockhaus. Pogacar ottiene l’aiuto della maglia gialla e prova a recuperare parte dello svantaggio. Il danese spinge a testa bassa. Chissà se il gruppo maglia bianca riuscirà a rosicchiare qualcosa, perché se alla fine non recupereranno nulla, il morale sarebbe ancora più a terra. Il danese non ha cambi e quindi sta correndo una cronometro con avversari a ruota. Hindley con 38’’ di vantaggio entra nell’ultimo chilometro. Il suo è un arrivo in solitaria, capolavoro di forza e tattica. Ha speso le energie giuste. Si sta rivelando un avversario molto ostico per tutti i favoriti. Con le braccia al cielo vince la tappa. Ciccone regola la volata per il secondo posto, ma scuote la testa perché avrebbe voluto vincerla. Pogacar perde più di un minuto dal danese ed in classifica generale si registra un ritardo di 1’47’’ dalla maglia gialla. Oggi non si possono tirare fuori delle sentenze definitive, ma ci sono state molte indicazioni.

Ora Ciccone ha un solo punto di svantaggio su Gall per la conquista della maglia a pois.

Domani tappa breve di 144 km con il Tourmalet, primo arrivo in salita, da affrontare con nelle gambe la stanchezza di oggi.