Pioli aveva ragione dopo Monza: il Milan è veramente uscito dalla crisi. La vittoria di domenica, frutto di un dominio assoluto con l’Atalanta, ne è la testimonianza plastica: netto 2-0 e addio al corto muso di Allegriana memoria. Con gli orobici è arrivata pure la prestazione più convincente del 2023 al pari di quella della Roma senza però, dettaglio tutt’altro che irrilevante, il crollo finale che ha dato il via, insieme a tanto altro, alla crisi.
Compatto, convinto e più leggero: il Milan di un tempo, come ammesso pure da Theo Hernandez al 90’, sta tornando. E non sarà un caso se in porta ieri al Meazza c’era Magic Mike Maignan. Zero parate sì, ma una assoluta certezza per i tre difensori guidati da un magistrale Thiaw. Da qui anche la tranquillità di cui si parlava in precedenza: Tomori, al pari dei compagni, guardava sempre e solo in avanti. Niente paura perché dietro c’è lei, L’Aquila Transalpina.
Il secondo posto è riagganciato, e adesso, con maggiore serenità, si può tornare anche a parlare dei rinnovi di Giroud e Leao. Se per il francese la pratica è vicina alla conclusione, non si può dire lo stesso per il portoghese, il quale ha nicchiato sul rinnovo solo poche ore fa: “A Milano sto bene, ma non ne posso parlare ora. Si vedrà a fine stagione”. Fine stagione, lì dove proprio non vuole arrivare Maldini col fido Massara. Il ds rossonero ieri ha parlato così: “Siamo fermi al capitolo precedente, speriamo di scriverne presto uno nuovo”. Sunto: per il prolungamento dell’ex Lille è ancora tutto bloccato, non si registrano passi in avanti. La preoccupazione aumenta, e l’ipotesi di una cessione a giugno prende sempre più quota. Ma intanto è ora che Leao torni a segnare, visto che il gol manca dal 24 gennaio, ossia più di un mese. La classe c’è, le giocate pure. Ma serve più concretezza.
FOTO ACMILAN.COM
a cura di ARTURO CALCAGNI