di Luca Giovanni Sagazio
A novembre il foliage dipinge, come per magia, i boschi pedemontani dell’area vestina e dell’Abruzzo in generale. Ma, è anche il mese di nuovi arrivi. L’estate ormai alle nostre spalle ha portato via con sé molti degli uccelli migratori che in questo momento avranno già attraversato le lunghe e sconfinanti distese di sabbia del Nord Africa. Tra gli arrivi annuali un uccellino massiccio fa capolino nell’area vestina e, in particolare, nella vicina Riserva naturale regionale del lago di Penne. Il Frosone (C. coccothraustes), un fringillide con dimensioni maggiori rispetto ad un comune fringuello e un potente becco in grado di rompere e frantumare qualsiasi seme. Questo fringillide sverna come ogni anno nella Riserva e nei boschi limitrofi dimostrando quanto importante siano le aree protette per queste specie sensibili che qui trovano cibo, habitat e un ambiente idoneo dove poter svernare. La Riserva è un importante luogo di sosta di uccelli nidificanti, di passo e stanziali, se ne contano circa 214.
Il Frosone è una di queste specie ed è rigorosamente protetta e, attualmente, viene considerata in uno stato di conservazione favorevole, nonostante in alcune parti d’Europa la specie abbia registrato dei cali numerici considerevoli. Nella Riserva,come ogni anno, due postazioni fotografiche e di osservazione documentano la presenza del Frosone. L’ auspicio è che altre aree protette abruzzesi, in futuro, possano attuare simili piani di gestione e conservazione coinvolgendo e sensibilizzando le persone attraverso l’uso di osservatori e postazione specifiche per l’avvistamento e la fotografia naturalistica.