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      D’Angelo, “Extracosti e di nuovo tagli alle Provincie dal Governo Meloni”

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      Teramo, 23 aprile 2025 – Nel nuovo Documento di Finanza Pubblica è “assente una strategia di investimenti sui territori” e “dopo il 2026 non ci sono fondi per strade e scuole” a rivelarlo è l’UPI  con il suo dossier di studio presentato in Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. 
      La legge di bilancio 2025 ha ridotto drasticamente i contributi agli investimenti delle Province ed in particolare quelli per la manutenzione della rete viaria (vedi commi 539-540 della Legge di bilancio 2025).  A fronte di questa riduzione si è cambiata la ratio del contributo alla finanzia pubblica che si traduce, per le Province,  in un “autofinanziamento” ma con importi irrisori (nel 2026 la Provincia potrà contare su 42.795,00 per spesa di investimento se rispetta determinate condizioni). Dal 2025 al 2029 l’Ente è obbligato ad accantonare 641.925,00 euro.

      Siamo molto lontani, quindi, dalle esigenze mappate dall’Ente se si considera che queste cifre devono coprire decine di edifici scolastici (la Provincia fra edifici propri e quelli in affitto gestisce 49 strutture) circa 1500 km di strade provinciali e oltre 200 ponti:
      Le risorse stanziate dal Governo in favore della manutenzione ordinaria (non investimenti, quindi, e non opere di manutenzione straordinaria) sono rispettivamente 75.000,00 per le scuole 575.000,00 per le strade. Cifre irrisorie rispetto al numero di km da gestire ed al numero dei mq2 di proprietà degli edifici adibiti a scuole.

      Sommando questi “tagli” a quelli subiti dal 2014 in poi è chiaro che le Province sono lasciate sole ad affrontare una situazione difficile che è sempre più complicato spiegare ai cittadini.

      A questa situazione finanziaria bisogna aggiungere quella relativa agli extracosti di cui si sono fatte carico le Provincie per portare a termine gli investimenti PNRR. Secondo le stime dell’ultimo monitoraggio effettuato nella prima settimana di aprile 2025 sempre da UPI, sugli oltre 1.700 progetti PNRR assegnati alle 86 Province – in maggior parte riferiti a investimenti per l’edilizia scolastica delle scuole secondarie superiori – il totale degli extracosti dovuti alla crisi globale con conseguenti aumenti di prezzi per materie prime ed elettricità ammonta ad almeno 150 milioni di euro.  Pur di rispettare gli impegni e chiudere le opere le Province hanno dovuto aggiungere una mole rilevante di risorse proprie a quelle assegnate dal PNRR e, ad oggi, sono fra gli enti più virtuosi: quasi l’80% degli interventi è già realizzato.

      Considerate le decisioni del Governo Meloni, lo squilibrio finanziario complessivo delle Province, calcolato dall’UPI, è arrivato a 928 milioni.

      Ed è l’allarme che lancia Camillo D’Angelo: “La decisione di tagliare  1,7 miliardi i fondi per la manutenzione delle strade provinciali e di non prevedere risorse sull’edilizia scolastica, arrestano la grande opera di messa in sicurezza del patrimonio pubblico avviata con il PNRRe rendono vani gli sforzi fatti fino ad oggi.  L’ultimo taglio del Governo Meloni, che segue la spending review prevista nella legge di bilancio dello scorso anno, si somma a dieci anni di manovre finanziarie che hanno sempre penalizzato le Province, creando uno squilibrio finanziario ingestibile” sottolinea Camillo D’Angelo: “La difficoltà di garantire servizi adeguati è ormai strutturale e senza un intervento risolutivo da parte del Governo riusciamo a far fronte a ben poche necessità.  La manutenzione stradale è uno degli aspetti più evidenti del problema ma le difficoltà si ripercuotono anche sulla gestione dell’edilizia scolastica con l’aggravante che far comprendere questo meccanismo ai cittadini è impossibile”.

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