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      Voci di doppiatori nel tempo

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      Pubblichiamo la fascinosa e articolata ricerca storica di un appassionato, Giovanni Mongelli, sulle voci dei doppiatori italiani dei film stranieri

      “Negli anni ’60 ero un quattordicenne abituale frequentatore dell’unica ampia sala cinematografica del teatro Massimo di Pescara, di cui la cassiera era mia zia materna Ada, la maschera Ettore (“Toruccio”) Miscia e il gestore Daniele Pesce, a cui devo l’espandersi della mia precoce passione per il cinema.

      Quanti ricordi! Quanti film! Quante voci melodiose e da sogno mi giungevano dal grande schermo! Mi chiedevo come facessero quegli attori, sebbene stranieri, a conoscere perfettamente la lingua italiana! In altri termini, non sospettavo neppure dell’esistenza dei doppiatori perché giunsi perfino a immaginarmi un marchingegno abilmente manovrato e programmato il quale producesse quelle voci, – per me ritenute il più delle volte (mi si perdoni il sacrilegio) stereotipate!

      Solo in seguito, ascoltando alla radio trasmissioni di varietà e commedie, cominciai ad associare agli attori cinematografici i nomi delle voci degli attori in carne e ossa: Renato Turi, Cesare Polacco, Adolfo Geri, Carlo Romano, Lauro Gazzolo, Elio Pandolfi, Antonella Steni, Angiolina Quinterno, Deddi Savagnone, Giusi Raspani Dandolo… L’unico nome fra i doppiatori del grande schermo che riuscivo a distinguere era quello dell’indimenticabile e inconfondibile Gualtiero De Angelis per merito della Kraft “…cose buone dal mondo” – uno spot nel Carosello televisivo.

      Finché un bel giorno, dopo aver metabolizzato le voci di Marlon Brando, Paul Newman, Jack Lemmon, Peter Sellers e convinto fossero (al di là di sottili sfumature di voce) del medesimo doppiatore, decisi di sentirmi in obbligo assoluto e irrimandabile di appurare chi fosse il proprietario della voce che nel film di Frank Capra, Angeli con la pistola doppiava Glenn Ford, la cui voce era indubbiamente la stessa dei quattro attori sopra citati, perciò del medesimo doppiatore. E scoprii così il grande Giuseppe Rinaldi, ancor oggi stimato come il doppiatore più autorevole. Stesso risultato per la voce di Gerte FrÖbe in Goldfinger: il livornese Giorgio Capecchi.

      Erano definite tutte belle voci per due motivi: accarezzavano i nostri padiglioni auricolari ed erano voci caratteristiche, incisive. Le loro parole, battute e frasi venivano scolpite a mano a mano che venivano pronunciate. Non esito a definire quei doppiatori (la maggior parte con gavetta teatrale alle spalle) autentici scultori, doppiatori scultori. Ancora oggi mi chiedo se, per quella voce stentorea, l’indimenticabile Mario Besesti avesse nella laringe le canne d’un organo al posto delle corde vocali! Erano, fino agli anni ’70, Le voci del tempo perduto – come le ha definite nella sua opera monumentale lo storico del doppiaggio, Gerardo Di Cola e come le ha ricordate, in Voci d’autore, Mario Guidorizzi. Oggi le modalità di doppiaggio e le «belle voci» sono molto differenti da quelle di ieri, ma la loro qualità dipende dall’essere entrambe figlie del proprio tempo.

      Ma torniamo all’attuale ricerca: ricordo perfettamente la sera di circa quarant’anni fa. Ero sonnecchiante in un cinemino allorché fu annunciato un film i cui attori erano doppiati da voci nuove mai sentite prima di allora. Ne fui sorpreso e sobbalzai; e, svegliatomi del tutto, feci in tempo a sentirne il titolo: Sfinge. E la cosa finì lì.

      Il fiorire delle televisioni private – Mediaset, Capodistria, Telemontecarlo e altre ancora – ha prodotto in tutta la penisola l’inondazione di tante soap-opera, serie tv e film mai apparsi precedentemente e richiedenti tanto nuovo doppiaggio, soprattutto per i cartoni animati giapponesi. Anche la diffusione delle televisioni libere a livello locale contribuì a offrire vastissimo campo a tante cooperative specializzate nel doppiaggio. Quindi a tante nuove voci di doppiatori. Accanto alla mitica C.D.C sorgevano tante e altrettanto blasonate cooperative contribuenti a segnare la storia del doppiaggio italiano – come magistralmente ricomposta, con pazienza certosina durata otto anni di ricerca – da Gerardo Di Cola in Le voci del tempo perduto.

      Non più le solite voci di Emilio Cigoli, Lydia Simoneschi, Giorgio Capecchi, Tina Lattanzi, Giulio Panicali, Stefano Sibaldi, lo stesso Mario Besesti e altri. Voci nuove. Mai sentite prima… perlomeno da me! Parallelamente all’iniziale imbarazzo creato dalle nuove voci ci si abituava ad ascoltare e affinare l’orecchio a tali nuove voci, a tali nuovi suoni.

      Negli anni ’70 e ’80 seguivo appassionatamente alcune serie di telefilm, due in particolare: Petrocelli e La Grande Vallata. Per merito loro e del computer ho potuto – ne sono convinto – soddisfare la mia curiosità oggetto di quest’appassionata ricerca. Trovavo interessanti i telefilm Petrocelli, rimanendomi ben impressa nella mente e nelle orecchie la voce del doppiatore di Barry Newman; e quella del doppiatore di Peter Breck in La Grande Vallata. E a proposito di quest’ultima – molti anni prima del 2007 – andai a chiedere lumi all’amico doppiatore (a portata di mano) Elia Iezzi [v. Antonio Genna, Il mondo dei doppiatori] chiedendo lumi su Peter Breck, e venendo così a conoscenza di tal Enzo Consoli, un doppiatore a me sconosciuto, fino allora. La stessa voce era quella della serie Petrocelli. A quel punto, non avevo più dubbi: anche Barry Newman era doppiato da Enzo Consoli. Ne ebbi conferma più tardi in quanto, possedendo un servizievole computer, potei consultare il sito di Antonio Genna, Il mondo dei doppiatori.

      Ho citato per dovere e obbligatoriamente l’anno 2007 perché soltanto oggi (2022) ho appreso dell’intervista rilasciata appunto nell’anno 2007 a Giorgio Bassanelli (enciclopediadeldoppiaggio.it) dallo stesso Enzo Consoli e nella quale conferma d’aver doppiato (divertendosi molto) Peter Breck (Nick Barkley) nella serie La Grande Vallata. Alcuni mesi fa ho ripensato casualmente a quel film annunciato tanti anni prima in quel cinemino e mi sono dato alla sua ricerca, rintracciandolo sul web. Sfinge, accolto con scarso entusiasmo dalla critica cinematografica e tiepido afflusso popolare al botteghino – è tratto dal romanzo di , L’Ombra del Faraone, dalla cui trama si discosta. È stato trasmesso per la prima volta in TV il 6 novembre 1986 su Rete 4 (Wikipedia), dopo cinque anni dalla sua uscita in sala. Il film – rintracciabile sul web con sottotitoli in inglese – è prodotto dalla Orion e distribuito dalla Warner Bros anche in cassetta VHS Home Video – senza sottotitoli. Gli attori principali sono essenzialmente tre: Lesley-Anne Down nella parte di Erica Baron; Frank Langella in quella di Ahmed Khazzan; Maurice Ronet in quella di Yvon Julien de Margeau; – con un cameo di Sir John Gielgud (Abdul Hamdi) e una breve parte di Saeed Jaffrey (Selim) doppiato dall’attore cabarettista Marco Messeri.

      Seguendo il film, restai subito colpito dalla voce di Frank Langella: la conoscevo: l’avevo sentita già altre volte. Ma dove e quando? Le scene avvincenti, distraendomi, m’impedivano (sul momento) di ricordare. Più ci pensavo, più non ricordavo. Quella voce l’avevo sentita, la conoscevo ma non sapevo di chi fosse. E Wikipedia riportava solamente i nomi di tre doppiatori tranne il personaggio che m’interessava: Doppiatori italiani: Cristina Grado (Erica Baron), Sergio Matteucci (Yvon Mageot) e Marco Messeri Selim e non Enzo Consoli (Ahmed Khazzan).

      Mi rivolsi quindi a chi poteva conoscere, o aver conosciuto perché doppiatore o facente parte del mondo del doppiaggio; il doppiatore di Frank Langella in Sfinge, Elia Iezzi, Christian Iansante, Gerardo Di Cola e Walter Bucciarelli. Ma con quale faccia tosta avrei potuto esigere il ricordo di una voce vecchia di oltre quarant’anni? La mia era un’assurda pretesa!

      Consultando Wikipedia avevo visto che comparivano (e compaiono) i nomi di tre doppiatori, quelli di Cristina Grado per Leslye-Anne Down (Erica Baron); di Sergio Matteucci per Maurice Ronet (de Margieu) e di Marco Messeri per Saeed Jaffrey (Selim). Essendo i primi due deceduti, le mie speranze si appuntarono sull’attore Marco Messeri, il quale (bontà sua), per interposta persona – jacopo@jdlmanagement.it – (mi) ha comunicato di non ricordare affatto dopo quarant’anni il film, né il doppiatore di Frank Langella perché all’epoca il doppiaggio si eseguiva già in “colonne separate„.

      Passai alla consultazione dei testi sul cinema in mio possesso, sperando mi aiutassero. Grande la delusione a mano a mano che leggevo: se il film era citato, il doppiatore no; se il doppiatore sì, nella sua filmografia non era incluso il titolo del film.

      Riporto in ordine sparso le annotazioni:

      1)- nel volume I,202, il CHI è del cinema (Istituto Geografico De Agostini, Novara 1984), nella Filmografia di Sir John Gielgud non è citato SFINGE;

      2)- idem, vol. II,456, nella Filmografia di Maurice Ronet:

      3)- Lesley-Anne Down non è perfino citata;

      4)- in Il Cinema Grande storia illustrata (Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983) Vol. X e nel Vol. VIII nell’elenco dei film ANNI 1980-1981 il film SFINGE non è affatto citato; idem in:

      5)- Pino Farinotti (a cura di), Dizionario dei film Tutto il cinema di tutti, vol. IV, Rusconi Editore, 1980; [consultato per scrupolo];

      6)- il film SFINGE non è incluso sia nella filmografia 1976-1982 vol. VIII, sia in quella generale Vol. X de Il cinema Grande storia illustrata, Istituto geografico De Agostini, Novara 1983;

      7)- il sito di Antonio Genna, Il mondo dei doppiatori, pur presentando Enzo Consoli, non include SFINGE nel breve elenco filmografico;

      8)- in Doppiaggio – Materiali, Vol. II, a cura di Alberto Castellano, AIDAC Associazione italiana dialoghisti adattatori cinetelevisivi-Roma 2000, sub Enzo Consoli non v’è SFINGE.

      9)- in Mario Guidorizzi, Cinema Americano 1960-1988, Mazziana&Lanterna Editrici, Verona 1988, il film è citato col titolo originale “SPHINX” senza indicazione dei doppiatori.

      *** 9

      Enzo Consoli non è incluso in:

      a) Il chi del doppiaggio, Andrea Lattanzio, Edizioni Falsopiano, Alessandria 2007;

      b) Il doppiaggio del cinema di Hollywood, Massimo Giraldi, Enrico Lancia, Fabio, Melelli – Bulzoni Editore, Roma 2014; [Per inciso: il libro elenca due film dove Cristina Grado non ha doppiato come in SFINGE col collèga in seguito ho saputo essere Enzo Consoli, bensì con Natalino Libralesso, Silvio Anselmo in Io ti aspetterò; e Guido De Salvi, Romano Malaspina, Carlo Reali in L ’uomo ombra.].

      Altra infruttuosa e speranzosa ricerca fra i tanti doppiatori di Sir John Gielgud: non mi ha fornito alcun aggancio a Enzo Consoli, (per me ancora non connesso al Frank Langella di Sfinge); la loro voce non era quella a me rimasta in memoria dal tempo de La grande vallata e di Petrocelli.

      Non ho omesso volutamente Le voci del tempo perduto, di Gerardo Di Cola e Voci d’Autore, di Mario Guidorizzi, essendo entrambi relativi a un arco di tempo non includente il film Sfinge.

      Ero disperato, stizzito: sarei mai giunto alla identificazione di quella voce sempre presente nella mia testa? Più ci pensavo, più mi convincevo della sua familiarità. Ed eccola lì, all’improvviso, folgorato, l’associazione della voce italiana di Frank Langella a quella di Nick Barkley-Peter Breck-La Grande Vallata; e a quella di Petrocelli-Barry Newman. Stavolta, però, potevo disporre del computer. E cercai nel web. Il doppiatore di Barry Newman era Enzo Consoli, stessa voce di Peter Breck . Fortunatamente, anni prima, avevo registrato dal video alcuni episodi di Petrocelli. Rintracciai le videocassette VHS. Purtroppo il notevole tempo trascorso aveva parzialmente oscurato le immagini, ma l’audio era rimasto inalterato. Ho provveduto a riversare gli episodi su pennetta e, con l’aiuto del computer, a estrarre i videoclip con la voce di Enzo Consoli. Per inciso: non a caso ho detto “fortunatamente”: dvd e clip di Petrocelli sono disponibili in rete soltanto in lingua inglese, spagnola e tedesca. Dove saranno mai finiti quelli in lingua italiana? Dal web ho reperito un episodio de La Grande Vallata; e ne ho ricavato ulteriori videoclip. Dal film Sfinge -pur esso reperibile in web- ho estratto tutti i videoclip con la voce di Enzo Consoli/Frank Langella/Ahmed Khazzan”.

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