La Giunta regionale abruzzese in una piscina di polemiche

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L’Esecutivo guidato da Marco Marsilio si accinge a dare contributi ad alcuni impianti natatori e gli altri sport?

Manca l’ufficialità ma le prove sono inconfutabili. La regione Abruzzo si prepara ad erogare ben 1 milione e 100 mila euro per le piscine riconosciute Coni o Fin (vedi foto allegata). È un atto prossimo a passare al vaglio dell’esecutivo guidato da Marco Marsilio che, così, si porta dietro l’antipatia e l’avversione della quasi totalità del mondo sportivo abruzzese. È il caso ricordare che, dopo l’elezione in Senato di Guido Quintino Liris ex titolare della delega allo sport, ora è lo stesso governatore d’Abruzzo a detenerne le competenze. Tornando a noi, da quello che circola nei banchi della maggioranza di Palazzo dell’Emiciclo, la compagine di centro destra si accinge a finanziare, d’imperio, solo alcune società che gestiscono piscine e presentano determinate caratteristiche tecniche e strutturali.  La sensazione è di trovarsi di fronte ad un bando disegnato su misura solo per qualcuno, trascurando il resto del mondo natatorio e sportivo del laborioso Abruzzo. Cosa ancora più fastidiosa è che questi soldi sono d’importanza vitale per far fronte ai costi astronomici delle bollette per le utenze di gas e luce. Costi che gravano solo su alcune piscine della nostra regione? Certamente no! Lo sport dilettantistico, in ispecie, cammina sulle gambe dei tantissimi, generosi, munifici dirigenti che, affrontando sacrifici economici personali e senza tornaconto alcuno, permettono a tanti ragazzi di praticare una disciplina e di sottrarsi a vizi e pericoli vari. Riesce perciò difficile capire una scelta simile. Come si può fare una discriminazione simile? È inconcepibile che un governo metta nella scomoda condizione i propri cittadini di sentirsi cittadini di serie A e di serie B. Una palmare iniquità che non può passare sotto silenzio. E il Coni Abruzzo, da parte sua, che dice? Come papà di tutte le federazioni sportive regionali, che posizione ha? accetta supinamente? In attesa di dare risposte a questi appassionanti interrogativi, resta solo la speranza che l’esecutivo regionale torni sui suoi passi e riponga le uova nel frigo per evitare una frittata indigesta per tutti, soprattutto per chi l’ha preparata.