“Sono Giovanni Marrone, fondatore e storico titolare per 46 anni della Taverna 58 a Pescara Vecchia, e i fratelli Cristian e Mirco Di Tillio titolari de Il Ritrovo d’Abruzzo di Civitella Casanova le due strutture alle quali l’Accademia Italiana della Cucina ha conferito rispettivamente il Premio Giovanni Nuvoletti 2024 e il Diploma ‘Buona Cucina 2024’, due prestigiosi riconoscimenti che premiano l’arte, la maestria, l’esperienza e la capacità di valorizzare il nostro territorio abruzzese attraverso l’enogastronomia. Per l’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara è stato un onore aver ospitato l’iniziativa, che consolida ulteriormente il legame tra la scuola, i nostri ragazzi e le professionalità esterne”. Lo ha detto la dirigente dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara Alessandra Di Pietro in riferimento all’iniziativa promossa dall’Accademia Italiana della Cucina Aternum e che ha visto la presenza del delegato di Pescara Giuseppe Di Giovacchino, dell’Accademico Giancarlo Falcone, l’imprenditore primo studente iscritto nell’Istituto Alberghiero nel 1968, del vicedelegato Vincenzo D’Antuono, prefetto emerito di Pescara, degli accademici Maria Luisa Abate, Sandro Angelozzi, Anita Triozzi, del Presidente della Provincia di Pescara Ottavio De Martinis, del sindaco di Civitella Marco D’Andrea, del Rotary Club Vestino con il past presidente Pierpaolo Di Rocco, Anna Maria Di Rita Presidente dell’Ancri, i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria, Don Antonio De Grandis Presidente del Tribunale Ecclesiastico Interregionale Abruzzo e Molise e dell’Osservatorio Episcopale regionale, il Presidente regionale di AMIRA Alvaro Fantini, la delegata regionale FAI Rosaria Morra e il rappresentante del Consiglio d’Istituto Antonio Consalvi, oltre agli studenti.
“Il premio – ha detto la dirigente Di Pietro – mira a esaltare la cucina della tradizione abruzzese che rispetta le eccellenze, una cucina capace di innovarsi, seguendo anche i cambiamenti climatici, ma che pure, di generazione in generazione, riesce a trasmettere le nostre radici gastronomiche e i suoi valori”. “L’Accademia oggi celebra i suoi 71 anni di attività – ha ricordato Di Giovacchino -, un Ente che nel 2003 è stato strutturato come Istituzione Culturale, che punta a divulgare la ‘cultura della buona cucina’”. Il Premio Giovanni Nuvoletti 2024 è stato quindi assegnato a Giovanni Marrone, storico fondatore e titolare della Taverna 58 in corso Manthonè a Pescara, “definito dai giornalisti lo ‘chef volante tra cacio e baccalà’ – ha ricordato D’Antuono -, il primo a istituire un corso di degustazione dell’olio extravergine d’oliva nel lontano 1992, il primo a organizzare un corso per far conoscere le erbe e i fiori della cucina nel 1995, ovvero un precursore, un antesignano, sempre in giro per l’Abruzzo a caccia delle eccellenze come il cacio al marcetto di Campo Imperatore, le ciammariche, le fregnacce abruzzesi, le linguine galeotte al peperoncino e al cioccolato”. “Ai giovani studenti dell’Istituto Alberghiero ‘De Cecco’ – ha detto Marrone ritirando il premio, dopo aver raccontato la propria carriera nell’enogastronomia – raccomando solo di formarsi professionalmente, di fare le proprie esperienze in Italia, all’estero, sperimentando, senza mai perdere coraggio e curiosità, ma poi di tornare in Abruzzo per valorizzare con la vostra arte la nostra terra e le sue eccellenze. Ho avuto il coraggio di aprire un locale a Pescara vecchia quando quel quartiere ospitava solo botteghe artigiane. Ho avuto la forza di puntare sul nostro Abruzzo quando nessuno lo avrebbe fatto e spero di aver lasciato una testimonianza viva”. Il secondo premio, ossia il Diploma ‘Buona Cucina 2024’ è stato assegnato al Ritrovo d’Abruzzo di Civitella Casanova dei fratelli Cristian e Mirco Di Tillio, entrambi ex studenti dell’Alberghiero di Pescara, e della moglie Cristina. “La qualità è ciò che deve caratterizzarci in cucina – ha detto Cristian Di Tillio -. Al Ritrovo d’Abruzzo non si capita per caso, non è un luogo di passaggio, ma si viene appositamente, per scelta, per assaporare la nostra proposta enogastronomica e il premio dell’Accademia ci testimonia la bontà delle scelte operate negli anni, frutto di ricerca e di confronto”.