di Davide Pitocco
Su 15 tappe 8 fughe sono arrivate al traguardo, 2 cronometro e cinque arrivi in
volata. L’unico attacco è stato a Fossombrone degli uomini di classifica. Molti
corridori hanno timore di perdere la condizione per l’ultima settimana. Damiano
Caruso dichiara: “Sto bene. Sulle salite non c’è mai stata lotta. I big si
controllano tra di loro. Io sto in agguato se ho le gambe per farlo. Non ho nulla
da perdere alla mia età. Nessuno mi chiede di fare per forza risultato. La
condizione mi supporta. Siamo nel secondo giorno di riposo con la classifica
che speravo di avere”.
Sembra che la maglia rosa in questo momento non sia ambita. Forse decimate le
squadre per infortuni e Covid19, uomini come Thomas e Roglic ambiscono a
vestire il rosa a Roma, da trionfatore, in modo tale che possano legare sul
proprio carro le spoglie dei perdenti. Le Tre cime di Lavaredo vengono temute
come la peste. Tutti hanno paura di spendere troppo prima e non avere le gambe
per i momenti topici, che arriveranno in settimana. In questo momento il
tatticismo e la paura prevale su tutto.
Attacchi sfrenati per la conquista della maglia rosa non ci sono stati perché non
si rischia, per evitare di non fare la differenza nell’ultima settimana. Mancano
quattro tappe fondamentali. Questa situazione fa comodo a tutti. Caruso è sesto.
Almeida conserva la maglia bianca. Roglic e Thomas sono sempre lì, come le
spose che tutti vogliono, ma nessuno se le prende.
Il parere di Gasparotto su questo argomento: Alla fine è normale che i tifosi
vogliano vedere lo spettacolo, ma conta molto la tattica, non si può avere la
botte piena e la moglie ubriaca. Ieri le salite lunghe erano lontane dall’arrivo. I
team sono forti. Se un Ineos attacca, i Jumbo sono pronti a ricucire.
Fino ad ora va applaudito Bruno Armirail. Non è uno scalatore, quindi ha
dovuto soffrire per mantenere il simbolo del primato.
“ Mi sento super. Un’esperienza formidabile. I miei compagni hanno lavorato
alla grande ieri. Di solito io lavoro per loro. Una giornata non facile, bisognava
gestire la fuga, ma abbiamo mantenuto la maglia. La settimana sarà dura, da
mercoledì forse non sarò qui in rosa, e mi godo il momento. Ieri ho perso del
tempo. Per me è straordinario essere stato tre giorni in rosa.
Domani tappa durissima: 203 km, con 5 Gpm e quasi 4000 mt di dislivello.
Questa è solo la prima di 4 grandi tapponi di montagna, compresa la
cronoscalata di sabato con uno strappo al 18%.
Oggi un omaggio ai tifosi che sono sempre lì a seguire i loro beniamini come
spose fedeli nel bene e nel male. Le condizioni climatiche dovrebbero essere più
clementi ed il sole dovrebbe accompagnare i corridori nelle ultime salite.