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      ‘Il Turismo delle Radici – Nuove opportunità per lo sviluppo turistico dell’Abruzzo’

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      Ieri all’Alberghiero De Cecco

      “Il turismo delle radici è quello della riscoperta delle origini, che trasforma la curiosità di conoscere il mondo dei nostri nonni in una occasione per visitare luoghi sconosciuti e fare esperienza del patrimonio enogastronomico e culturale di quegli stessi luoghi. Il docufilm ‘‘El Vestido de Dora’ è nato dai racconti di mia nonna, originaria di Tornareccio, che mi narrava da piccolo delle sue difficoltà economiche, non poteva neanche comprare il vestito buono per andare a Messa, della sua necessità di andare in Argentina con il nonno a cercare fortuna e quanto di Tornareccio sia comunque riuscita a trasmettere ai miei genitori e oggi a me. Visitare Tornareccio, undici anni fa per la prima volta, ha rappresentato il turismo dell’anima prim’ancora che dell’uomo, un’esperienza sentimentale oggi condivisa con 1milione e mezzo di abruzzesi che vivono all’estero”. Lo ha detto Maxi Manzo, musicista, compositore, operatore culturale Italo-Argentino, autore del docufilm ‘El Vestido de Dora’, vincitore del Premio Flaiano 2022 per l’Italianistica, protagonista dell’evento odierno promosso dall’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara, ‘Il Turismo delle Radici – Nuove opportunità per lo sviluppo turistico dell’Abruzzo’ promosso con il CRAM della Regione Abruzzo. Presenti all’iniziativa, oltre alla dirigente dell’Ipssar ‘De Cecco’ Alessandra Di Pietro e dell’Istituto Comprensivo di Tornareccio Margherita Trua, anche la referente del CRAM Emigrazione Abruzzo Laura Di Russo;  Giovanni Maria De Vita, Consigliere Direzione Generale Italiani all’Estero, coordinatore del progetto ‘Turismo delle Radici’, del Ministero degli Esteri; l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Pietro Quaresimale; Nicola Iannone, sindaco di Tornareccio, cittadina d’origine di Manzo. A seguire l’iniziativa in collegamento on line gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Tornareccio. Presenti negli spazi dell’Officina del Gusto Don Antonio De Grandis Presidente del Tribunale Ecclesiastico regionale Abruzzo e Molise e responsabile dell’Osservatorio Giuridico regionale; Tiziana Venditti per l’Ufficio Scolastico Regionale; i rappresentanti della Fondazione Allegrino; Ermanno De Pompeis e Letizia Lizza del Museo delle Genti d’Abruzzo, referenti della Rete Museale d’Abruzzo; Antonio Mariano e Gabriella Lentilucci, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’ANPE.

      “Il 2024 sarà l’anno del ‘turismo delle radici’ – ha detto la dirigente Di Pietro -, noi siamo una scuola che non è solo un Istituto Alberghiero, ma è anche un Istituto turistico, dunque l’indirizzo di Accoglienza turistica è un importante momento di formazione. Il nostro obiettivo è oggi quello di centrare la nostra attenzione su questo settore strategico dell’economia abruzzese, il turismo, dando molta attenzione verso i nuovi segmenti dei viaggiatori, il turismo delle radici è un segmento in crescita, siamo partiti dalla considerazione che all’estero c’è un bacino di 60-80 milioni di migranti e discendenti di seconda e terza generazione, che vogliono conoscere i luoghi d’origine, la storia familiare, per ritrovare un patrimonio identitario compromesso dallo sradicamento fisico, ristabilendo una connessione con le proprie origini. L’iniziativa dell’Istituto alberghiero nasce perché riteniamo importante dare slancio al turismo delle radici, che favorisca le produzioni locali, soprattutto enogastronomiche, e le economie familiari, che lavori sulla formazione, creando figure specialistiche, operatori culturali capaci di intercettare le nuove esigenze, non solo facendo accoglienza o formazione, ma progettando itinerari turistici con focus sulle tradizioni, prestando attenzione ai piccoli centri, alle aree interne, ai piccoli borghi che sono i luoghi di provenienza dei turisti delle radici. È fondamentale che ci sia tanta conoscenza interdisciplinare e che si formino persone con la capacità di cogliere le esigenze degli amministratori territori, dei produttori locali, e sinergicamente avviare delle azioni per creare prodotti integrati. Come Istituto abbiamo poi sempre avuto attenzione per l’ecosostenibilità, e valorizzare, insegnare, promuovere la formazione del turismo delle radici è un turismo sostenibile, valorizza mete turistiche poco attenzionate, parliamo di aree interne, borghi, un turismo che vuole valorizzare prodotti, tradizioni familiari, attività artigianali”. “Il Turismo delle radici è in pieno sviluppo – ha assicurato l’assessore Quaresimale – e sono in corso iniziative governative con fondi PNRR, è un’esigenza venuta dopo la pandemia, che ha causato un rallentamento del turismo in generale, e hanno sofferto soprattutto i centri dell’entroterra, dunque oggi per invertire la tendenza dobbiamo intercettare i flussi turistici delle radici da portare in Abruzzo, e dobbiamo essere bravi nell’accogliere i turisti. Tra poco nascerà l’ITS del Turismo che mancava in Abruzzo, ovvero dobbiamo formare e istruire persone che sappiano accogliere e far conoscere tradizioni e borghi, migliorando il marketing territoriale”. “Tenere vivi i legami tra abruzzesi e abruzzesi nel mondo è la funzione del Cram, che si muove attraverso iniziative economiche e sociali – ha spiegato Laura Di Russo -. Pensiamo che oggi ci sono 117 associazioni di abruzzesi nel mondo, e abbiamo 1milione e mezzo di abruzzesi nel mono, oriundi e discendenti”. “Il turista delle radici non viene solo per vedere monumenti – ha detto Giovanni Maria De Vita, Consigliere Direzione Generale Italiani all’Estero, coordinatore del progetto ‘Turismo delle Radici’, del Ministero degli Esteri – ma viene per allacciare un contatto, per chiudere una catena di ricordi che ha iniziato con i racconti, le memorie e ha recepito nel paese d’origine. L’esperienza di Manzo, italiano di seconda generazione in Argentina, che sente parlare dell’Italia e viene a verificare quei racconti, è emblematica. Ora però va costruita la capacità di accogliere i turisti che rappresentano un impulso. Le tradizioni, la lingua, gli itinerari, l’enogastronomia, l’artigianato sono possibilità, chi inizia a muoversi nell’accoglienza, deve sviluppare una capacità che faccia sì che il viaggio nelle radici sia un’esperienza unica. Parliamo di 80milioni di persone, sparse ovunque, dal Canada all’Australia, abbiamo una comunità all’estero che rappresenta un grande patrimonio, e gli italiani all’estero sono persone che hanno contribuito allo sviluppo dei paesi in cui vivono, pensiamo che San Paolo in Brasile è una città concepita da un italiano”. “‘El vestito De Dora’ – ha detto Maxi Manzo parlando agli studenti – è un docufilm nato durante la pandemia, da un racconto di mia nonna che, quando ero bambino, mi diceva che lei nel dopoguerra a Tornareccio non aveva neanche il vestito per la messa, e quindi per fare onore a lei ho voluto scrivere una specie di racconto partendo dalla sua storia per raccontare un profilo di un turista delle radici e che permette di scoprire le radici, la musica, le tradizioni popolari come un veicolo per tornare a casa. In Argentina è forte la nostalgia per l’Italia, una nostalgia tramandata di generazione in generazione, perché lasciare la tua casa per forza, costretti a emigrare per necessità, genera una sofferenza tramandata. Noi nipoti siamo nati in una realtà diversa, tali storie per noi erano favole, e ho personalmente sentito il bisogno di approfondire il discorso dei nonni e capire il mio rapporto con l’Italia, undici anni fa sono venuto per la prima volta come turista delle radici e ho scoperto una nuova italianità, ho scoperto un nuovo modo di vivere, oggi è importante rafforzare i ponti tra Italia e Canada, Stati Uniti, Australia”. “Le amministrazioni – ha commentato il sindaco Iannone – devono adoperarsi per riportare i nostri abruzzesi nel mondo nei nostri paesi, creando eventi e occasioni”.

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