
Pescara – 17 giugno 2025 – Cresce la preoccupazione nei comuni del pescarese dopo i recenti episodi di cronaca che hanno coinvolto residenti e immobili trasformati in basi logistiche per il traffico di droga. A intervenire con un forte appello è Elice Fortis, che sollecita un rafforzamento della sorveglianza e l’impegno concreto dello Stato per garantire sicurezza e legalità nel territorio.
«I fatti accaduti mostrano con chiarezza – afferma Fortis – che i criminali si sentono liberi di operare nei nostri comuni come se fossero porti sicuri, senza timore di controlli». Una situazione che, secondo la portavoce, è aggravata dalla carenza di organico nelle polizie locali, spesso costrette a operare in condizioni di emergenza, senza mezzi e uomini sufficienti per presidiare un territorio esteso come quello di Elice, Picciano e Città Sant’Angelo.
«Il controllo del territorio – sottolinea – non si può ridurre a qualche autovelox. Servono invece presenze costanti, pattugliamenti regolari, strategie condivise». A questo si aggiunge il rischio concreto di marginalizzazione: «Non possiamo diventare la periferia dove si scaricano le criticità delle città più grandi».
Nel suo appello, Fortis invoca un maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine e una redistribuzione delle risorse che consenta ai territori rurali e periferici di affrontare con strumenti adeguati le nuove sfide della criminalità organizzata.
«Il sostegno dello Stato è cruciale – conclude – ma altrettanto fondamentale è il coinvolgimento attivo dei cittadini e delle istituzioni locali. Solo insieme possiamo spezzare l’isolamento e restituire ai nostri paesi la serenità che meritano».