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      Tour: In Italia è bis della Francia

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      di Davide Pitocco

      Seconda tappa italiana per il Tour de France e partenza da Cesenatico, la città del Pirata, Marco Pantani. Oggi la Grande Boucle rende omaggio ad un corridore iconico, un mito, uno dei pochi che nello stesso anno è stato in grado di centrare la doppietta Giro e Tour. La tappa di oggi è stata organizzata proprio per rendere omaggio alla sua memoria, anche se quel Tour che lui tanto amava, dopo il 2000 non lo ha di certo trattato molto bene. Jean-Marie Leblanc infatti, nel momento peggiore per il Pirata, non ha più invitato la sua squadra, la Mercatone Uno, contribuendo a rendere sempre più cupo e nero il suo futuro e finendo a sgretolare l’autostima dell’uomo, oltre che del ciclista. Nel 2003, nel Tour del Centenario, il Pirata era forse tornato l’eroe di sempre, ma il D.G. della Grande Boucle per il terzo anno di fila, in una sorta di persecuzione ad personam, non ha permesso che partecipasse e sappiamo tutti quanto Pantani ci tenesse a primeggiare nella corsa francese, ma l’organizzazione della corsa l’ha messo alla porta, lasciandolo naufragare in una nuova ricaduta nel buio. Le sue vittorie sono sempre state spettacolari, il Galibier, le Deux Alpes, il Morzine, ma anche il Mont Ventoux. Grazie a Marco Pantani, al suo modo di pedalare e al suo ricordo, questa seconda frazione, ma soprattutto il San Luca, affollato di tifosi del Pirata, sarà ricca di emozioni e di magoni, che forse sarà cagione di lacrime e commozione per i più sensibili.

      I corridori, dopo essere partiti da Cesenatico, in circa 200 km sono attesi al traguardo di Bologna. dopo aver scalato per ben due volte il San Luca, con una rampa secca che di certo farà selezione tra gli uomini migliori. Molti hanno identificato in Roglic il favorito di oggi, perché è già stato vincitore del Giro dell’Emilia ed ha vinto una cronometro alla corsa rosa in terra emiliana.

      Undici corridori evadono dal gruppo subito dopo la partenza, ma tra di loro non ci sono uomini di classifica, né italiani, il resto del plotone lascia spago e per ora si disinteressa della fuga ed infatti i minuti di ritardo iniziano a lievitare- Dopo meno di trenta chilometri sono 5’.

      I battistrada continuano a pedalare con un buon ritmo. Il vantaggio sale fino a circa 8’. Poi dietro in gruppo qualcosa si muove e vengono rosicchiati circa 2’. Sulla salita della Gallisterna la UAE inizia a muoversi, anche se l’andatura non è ancora a tutta.

      Dopo tre ore di corsa il gruppo sembra aver rinunciato ad inseguire gli uomini in fuga perché il ritardo sale a 9′. La squadra di Pogacar non ha intenzione di fiaccare i propri uomini già dalla seconda tappa, la Visma idem, la squadra della maglia gialla di certo avrà considerato che tra i 10 battistrada non c’è nessuno che abbia la possibilità di conquistare il simbolo del primato, essendo troppo lontani in classifica, avendo un margine di 15’ da potersi giocare.

      Il tanto atteso San Luca arriva e straordinariamente il vantaggio, quando si comincia il primo passaggio è ormai dimezzato. Tra i fuggitivi solo in sei arrivano in cima, compresa la maglia a pois. In gruppo tra le prime posizioni c’è Evenepoel insieme a tutti gli uomini di classifica, il ritmo si può definire allegro. Terminato il tratto duro Pogacar beffa tutti nel senso letterale del termine, allunga e scatta prima dello scollinamento… perché voleva prendere la borraccia per primo! E poi recupera la sua posizione.

      E così si arriva pedalando pedalando alla seconda tornata sul San Luca. Tra i battistrada in pianura si avvantaggiano Oliveira, Abrahamsen e Vauquelin e guadagnano 34″ prima del secondo ed ultimo San Luca.

      Il talentuoso francese classe 2001 attacca subito tra le ali di folla della salita bolognese, pianta in asso i compagni di avventura e si avvia a vincere la tappa in solitaria. Intanto nel gruppo, che ora ha alzato il ritmo, vanno in difficoltà Primoz Roglic e Carlos Rodriguez, che pedalano insieme alla maglia gialla Bardet e a Bernal.

      Perdono terreno anche Ciccone, Vlasov, Hindley, Simon Yates, Ayuso, Almeida, Jorgenson, Gall, Landa e Pello Bilbao, molto più brillanti invece Mas, Carapaz ed Evenepoel, che restano con Pogacar e Vingegaard e Adam Yates.

      Ad un certo punto lo sloveno allunga e soltanto il danese riesce a stargli dietro. Intanto Vauquelin riesce a tenere il vantaggio e taglia il traguardo. I due favoriti invece fanno corsa a sé, mentre per gli altri è notte fonda. Evenepoel tenta un portentoso rientro coronato con il successo, seguito da Carapaz in modo da arrivare sul traguardo assieme ai due favoriti per la classifica generale. Sul traguardo nuova vittoria francese e Pogacar si veste di nuovo in giallo, dopo due anni.

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