Sono Fabio Iervese, 43 anni, Renato Mancini (49) e Mimmo Nobile gli indagati per l’agguato del I agosto nel bar della strada parco di Pescara in cui è stato ucciso l’architetto Walter Albi, 66 anni ed è rimasto gravemente ferito l’ex calciatore Luca Cavallito, 49 anni.
A tradirli sarebbe stata la pistola rubata ad una guardia giurata nel corso della rapina dell’11 luglio scorso al Centro agroalimentare di Villanova di Cepagatti (Pescara), la stessa arma usata, poi, nella sparatoria del primo agosto in un bar della ‘Strada Parco‘ di Pescara. Iervese e Mancini erano già stati arrestati lo scorso 21 settembre, Nobile indagato per lo stesso reato. Per loro, a questo punto, si dovrebbe profilare ipotesi di reato come omicidio e tentato omicidio. L’attenzione, adesso, è incentrata sul movente. Si parla di un bel gruzzolo di denaro con cui le vittime sarebbero entrati in rotta di collisione con gli indagati. Il lavoro di magistrati- condotto dalla squadra Mobile e coordinate dal procuratore aggiunto Annarita Mantini e dal sostituto Andrea Di Giovanni, con la supervisione del procuratore capo, Giuseppe Bellelli – si è infatti sovrapposto a quelle della rapina al Centro agroalimentare di Cepagatti. In quell’occasione, dopo aver ferito la guardia giurata, i malviventi erano fuggiti con un bottino di circa 30mila euro, non prima di aver rubato l’arma in dotazione all’operatore. In base agli elementi investigativi raccolti, sarebbe proprio quella l’arma usata per il delitto del primo agosto (Fonte ANSA).