di Davide Pitocco
Per la sua ottava tappa, come da rito, il giovane abruzzese della Lidl-Trek si concede alle interviste e 30 gradi sul percorso. Porto ghiaccio rinfrescante. Sono gilet refrigeranti con cubetti di ghiaccio per tenere la temperatura bassa. In queste giornate calde bisogna avere un occhio su tutto. Oggi tappa vera da Tour, fa caldo e sarà nervosa, ma gli spettatori da casa si divertiranno. Spero che a tagliare il traguardo sia uno della Trek… e sorride e poi va a terminare di prepararsi prima della partenza.
La corsa parte e diciamo che inizialmente non è molto frenetica, nè con scossoni. Si pedala tranquillamente. Le squadre controllano la piccola fuga.
Egan Bernal si è messo fino ad ora a disposizione del giovane Rodriguez. La sua dichiarazione è stata la seguente: in questi anni tutti i miei compagni si sono messi a disposizione per le mie vittorie, è giusto che io ora aiuti loro e la squadra per ottenere degli importanti risultati.
La tappa di oggi è disegnata per le caratteristiche di Bettiol, potrebbe animarla a 15 dall’arrivo la tappa e rovinare i treni delle squadre che vogliono controllare la corsa. Lo scorso anno sfiorò la vittoria, ma oggi può fare un’ottima gara.
Ai meno 60 km dall’arrivo Mark Cavendish pedalava nella coda del gruppo ed è vittima di una caduta. Subito si è messo le mani sul volto e si tocca la spalla. Non si alza, ma rimane per terra. Il personale sanitario è accorso immediatamente. Viene portato sull’ambulanza e lì viene bloccata la spalla con un tutore. Il suo ritiro è certo, peccato perché aveva annunciato che sarebbe stato il suo ultimo tour prima del ritiro, così il record di Merckx di vittorie di tappa alla Grande Boucle rimane imbattuto.
In mattinata anche Mozzato si è concesso ai microfoni: Ieri sono arrivato quarto, voglio migliorare. Oggi tappa tecnica, molto difficile. Prendere il treno della Jumbo è qualcosa di pazzesco.
Non si comprende l’atteggiamento della Lidl trek che sta tirando il gruppo, invece di far impegnare la Jumbo e l’Alpecin. Domani ci sarà una tappa nel Massiccio Centrale adatta a Ciccone e questo dispendio di energie, ai tifosi appare proprio fuori luogo; in questo modo stanno rendendo la vita facile ai favoriti. Limoges è una città che chiama i velocisti con una buona dose di velocità e rapidità, evidentemente pensano che Pedersen possa farcela, ma dovrebbero fare in modo che altri team si impegnino nel riprendere le fughe e gli attacchi solitari. Tenere al riposo la squadra del favorito Philipsen non ha proprio senso.
Anche il già menzionato Bettiol vuole dire la sua: La tappa mi stuzzica e vediamo se ci saranno i presupposti. Se ci sarà la fuga dovrà essere ripresa. Ci sono squadre che potrebbero controllare, c’è vento, non è una tappa banale. Io sono partito bene, mi concentro e vedo di cercare di tirare fuori qualcosa di bello. Il Tour non regala niente a nessuno, alla fine sono sempre gli stessi a vincere.
Il finale viene interpretato come una vera e propria volata per il gruppo. Intanto Trentin guida il suo capitano, Pogacar, per evitare pericolosissime cadute.
La Lidl trek con tre uomini sta interpretando gli ultimi chilometri alla grande per Pedersen. Entrati nell’ultimo chilometro si prepara una volata lunghissima. Esce Pedersen e resiste alla grande rimonta di Philipsen, incredibile il suo sforzo, strepitoso, un duello fino alla fine con colpi di pedale veramente poderosi. Van Aert a causa di un problema di Laporte ha dovuto smettere di pedalare e quindi perde il treno per agganciare la volata. Vingegaaed rimane in maglia gialla. Oggi il team di Ciccone festeggia: Oggi ci stavano buone possibilità, ci abbiamo creduto da subito, era da programma che tirassi anche io. Nelle prime volate Pedersen non aveva trovato il posizionamento giusto, oggi però è andata bene. Un momento magico che va festeggiato, ma da domani si riparte e si sale ancora