Quanto ha guadagnato Ciccone al Tour?

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di Davide Pitocco

In molti a pochi giorni dalla conclusione del Tour de France, si stanno chiedendo quanto ha guadagnato Ciccone per la conquista della maglia a pois, che non varcava le Alpi, come Annibale con i suoi elefanti, da circa 31 anni, dai tempi del mitico Claudio Chiappucci con la Carrera nel 1992.

Ciccone ha vinto circa 45000 euro, di cui 22500 solo per la maglia a pois ed il resto tra premi, abbuoni e rimborsi. Ad onor del vero tutti questi soldi non vanno direttamente nel conto in banco del corridore abruzzese, perché la somma conquistata va equamente divisa tra i compagni di squadra, i meccanici, i medici, i fisioterapisti, insomma tra tutto lo staff che compone la Lidl Trek. Anzi di solito al vincitore della maglia va veramente molto poco, perché poi rientra di somme anche maggiori, attraverso le sponsorizzazioni e i rinnovi contrattuali.

Bisogna anche aggiungere che Giulio ha donato la maglia al suo amico Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, il quale è stato anche vittima di un serio incidente proprio mentre era a bordo di una due ruote. L’amicizia che lega i due personaggi è stata anche testimoniata dal fatto che l’atleta ha festeggiato dopo il traguardo della penultima tappa, quando ormai in modo aritmetico si era aggiudicato il simbolo del primato degli scalatori, cantando una celebre hit del cantante, appunto Sono un ragazzo fortunato. E fortunato, ma soprattutto molto bravo Ciccone lo è stato davvero, perché raggiungere questo traguardo non è affatto facile, battendo la concorrenza di avversari accreditati e agguerriti come Pinot, Alaphilippe, Bardet, Barguil e tanti altri. Questa è una maglia molto amata dai francesi, perché la montagna ed il corridore scalatore nell’immaginario collettivo è l’eroe che offre con la propria forza, con il proprio sudore, con tutta la fatica che è possibile sopportare, uno spettacolo sublime che catapulta gli appassionati sulle nuvole dei sogni, tra campi di pop corn, tra gli dei dell’Olimpo. Ne è poi una testimonianza anche i tanti appassionati che lungo le tappe della Grande Boucle indossavano questa maglia, che rappresenta uno dei simboli più magici di questa grande corsa a tappe. Prima di Ciccone era la maglia gialla a conquistare anche quella a pois, infatti nel 2020 e nel 2021 l’aveva indossata Pogacar e nel 2022 Vingegaard; negli anni precedenti il palmares conta corridori del calibro di Bardet, Barguil, Majka per ben due volte. Giulio è andato spesso in fuga per conquistare i punti necessari e tutti sanno che al Tour una fuga non parte prima di 40 km, perché non si regala mai nulla a nessuno. La sua è stata una vera e propria impresa che va apprezzata, ma soprattutto non denigrata come alcuni leoni da tastiera stanno facendo in questi giorni sui social, perché Ciccone ha faticato in salita e non come taluni al fresco del condizionatore pigiando con il ditino su un morbido tastierino. Quindi grande Ciccone, orgoglio italiano, ma soprattutto abruzzese.