«A volte la ricerca di facile consenso e di visibilità a tutti i costi rischia di diventare un boomerang, esponendo a ben magre figure. Credo sia accaduto proprio questo – così il sindaco di Pescara Carlo Masci – all’on. Luciano D’Alfonso, solito impartire lezioni dalla cattedra, quando in un incontro al Conservatorio dove erano presenti anche gli altri deputati abruzzesi Pagano, Testa, Bagnai e Tortoli, ha esortato a seguire quello che ha disegnato come un modello perfetto di virtù, velocità ed efficienza, ovvero il Comune di Castelfranco Veneto. Detto fatto, ho voluto verificare e ho telefonato al mio collega sindaco per avere riscontro a quanto detto in quella sede, ovvero che era già stata effettuata la gara per i lavori e subito individuata la ditta contraente. Le mie perplessità di fronte alla dichiarazione di D’Alfonso erano ben legittime e ben fondate: il sindaco di Castelfranco Veneto, infatti, mi ha candidamente riferito che il suo Comune è ancora alle prese con il progetto esecutivo, che arriverà al Ministero tra qualche mese, avendo dovuto combattere come tutti con la lievitazione improvvisa ed esagerata dei costi degli ultimi due anni. Quindi, nessuna gara per i lavori, nessun contraente per i lavori, nessuna procedura forzata per superare lo scoglio della validazione ministeriale, che dalle parole di D’Alfonso sembravano invece la pietra filosofale per raggiungere l’obiettivo».
Il sindaco Masci, nel sottolineare la qualità e la quantità del lavoro «portato avanti dagli uffici comunali e dai tecnici, per lo più appartenenti alla Facoltà di Architettura dell’Università d’Annunzio, che sono riusciti a superare difficoltà inimmaginabili per completare il progetto che riguarda il Conservatorio di musica», ha aggiunto che «contrariamente a quanto sostenuto dall’on. D’Alfonso, evidentemente poco o male informato, purtroppo non ci sono scorciatoie. Dobbiamo solo, tutti insieme, lavorare con determinazione, portando avanti un’interlocuzione seria con il Ministero e il Parlamento, affinché si reperiscano i fondi aggiuntivi per finanziare un progetto strategico per la città, ovvero si autorizzi un primo lotto funzionale, come da progetto esecutivo. Le avventate e incaute strade suggerite, per di più con esempi ingannevoli, fuorvianti e totalmente contrari alla realtà dei fatti, non esistono se non nel mondo delle favole. La richiesta di una conferma a Castelfranco Veneto, comunque, è stata due volte utile: la prima è che improvvisate soluzioni demagogiche rivelano la loro totale inconsistenza di fronte a una elementare verifica; la seconda che, alla prova dei fatti, Pescara sulla questione del conservatorio non solo non è indietro nella tempistica ma è addirittura avanti ad altre realtà italiane additate fantasiosamente a esempio».