Non ci sarà Ganna
di Davide Pitocco
Finalmente la data tanto attesa dagli appassionati di ciclismo si sta avvicinando, ovvero quel primo agosto, giorno durante il quale il c.t. Bennati rivelerà la lista dei corridori che faranno parte della compagine azzurra che proverà a conquistare il Mondiale di ciclismo a Glasgow. La prova regina, quella maschile elite si correrà il 6 agosto su un percorso di 271 km e con un dislivello di 3570 mt. Fino ad ora Bennati ha confermato soltanto la presenza di Trentin e Bettiol, osservati speciali durante il Tour de France, ma a differenza dei c.t. delle altre nazioni che hanno già diramato i loro convocati, ha scelto la strada del più assoluto riserbo, evidentemente il ventaglio di possibilità è ampio e quindi vuole fare delle scelte ben ponderate. Scorgendo la lista dei partecipanti, ad amor del vero, la nostra nazionale non parte favorita, se ci accostiamo a nomi quali, Vingegaard, fresco vincitore della Grande Boucle, Van Aert, Van der Poel, Pogacar, solo per citare alcuni, ma nelle corse in linea non sempre primeggia il più forte o il più quotato, sono tanti i fattori che entrano in campo a condizionare la vittoria. Il mondiale è un pò come acquistare il biglietto della lotteria di Capodanno, tutti possono avere le stesse possibilità.
Filippo Ganna ha scelto di partecipare soltanto alla gara a cronometro, per cercare di conquistare il titolo mondiale di questa specialità, dopo aver dimostrato al Giro di Vallonia di essere in splendida forma. Anche Jonathan Milan non farà parte della compagine perché si dedicherà alla pista.
Le gare si svolgeranno in una 11 giorni molto serrata. La rassegna iridata si aprirà giovedì 3 agosto alle 10:30 con il ciclismo su pista, più nello specifico con le qualificazioni per l’inseguimento a squadre maschile, il team sprint femminile, il team sprint maschile e l’inseguimento individuale femminile), per terminare il 13 agosto.
Per la prima volta si corre una manifestazione così importante a Glasgow. La prova in linea potrebbe essere ad appannaggio dei velocisti, perché una volta entrati nel circuito cittadino bisogna affrontare solo uno strappo non lungo e dalle pendenze non esaltanti, anche se ripetuto più volte, oppure potrebbe essere il parterre ideale per un finisseur dallo scatto rapido e veloce e magari proprio il nostro Bettiol, trainato dall’infaticabile Trentin. Sicuramente il commissario tecnico non potrà non portare uomini adatti ad inserirsi nelle fughe ed anche velocisti pronti a giocarsi tutto fino all’ultimo colpo di pedale e di reni. Quindi rimaniamo in attesa ed intanto sventoliamo i colori azzurri, sperando che qualcuno dei nostri possa alzare le braccia al cielo tagliando per primo il traguardo.