ZES UNICA PER IL MEZZOGIORNO, SOTTANELLI: “PROPOSTA UTOPISTICA E DISEGNO POLITICO CHE CREA DANNI AD UNA MISURA CHE HA DIMOSTRATO DI FUNZIONARE BENE”

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“Come il Governo ci ha già abituato a vedere, sul tema della ZES vedo solo proclami utopistici che creano danni irreparabili a zone e imprese presenti in territori poco profittevoli oltre ad un chiaro disegno politico che ha il fine di rimuovere i commissari nominati dal Governo Draghi e accentrare il tutto per controllare la gestione politica delle opportunità per le imprese. Per poi magari nominare sub-commissari vicini all’esecutivo. Inoltre, dopo aver analizzato la proposta del Governo sulla creazione di una Zona Economica Speciale su tutto il territorio del Sud Italia, sorgono alcuni dubbi sull’effettiva realizzabilità di quest’ultima: innanzitutto credo che, al contrario di quanto previsto dall’esecutivo, non sia possibile mantenere invariata la copertura prevista di 1.5 miliardi per i crediti d’imposta che sono già poco sufficienti per le attuali zone ZES (molto più limitate territorialmente) ma sono fondi estremamente esigui per una possibile ZES diffusa. Al momento ulteriori coperture non sono previste e non so dove verranno trovate considerando una Legge di Bilancio in arrivo definita “prudente” dal Presidente del Consiglio Meloni e dal Ministro Giorgetti.” Lo dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, componente della Commissione Bilancio della Camera che continua: “A questo si aggiunge il dubbio sulla capacità dello sportello unico digitale proposto di riuscire a dare assistenza e autorizzazioni a aziende in territori e regioni completamente differenti con aspettative e necessità diverse. Ricordiamo al momento sono previsti sportelli specializzati per ognuna delle diverse zone economiche speciali. Per questi motivi la proposta mi pare più utopistica che realizzabile. Infine – conclude Sottanelli – vorrei sottolineare come i proclami del Governo su questa riforma abbiano di fatto già creato un danno alle attuali ZES che, secondo gli ultimi dati, hanno investito meno in quanto gli imprenditori, in un clima d’incertezza, stanno preferendo attendere per poi realizzare investimenti in luoghi magari più profittevoli.”