E’ cominciato il Giro d’Italia

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Oggi è solo la prima… di 21 tappe. All’ecuadoriano Jhonatan Narvaez la prima maglia rosa

di Davide Pitocco

Oggi finalmente è giunto il giorno tanto atteso per tutti gli appassionati di ciclismo. Oggi ha inizio l’edizione numero 107 del Giro d’Italia 2024. La pioggia in mattinata imperversa impietosa sulla corsa, mettendo a rischio il carosello di presentazione previsto per gli eroi delle due ruote. Il palco se ne sta desolato, lì solo e solitario, avvolto in teli cerati per proteggere gli apparati elettrici, simile a un anziano che si protegge dal freddo e dall’umidità con calde mantelle di lana, massaggiandosi le ossa indolenzite. Nonostante la pioggia i tifosi seduti al bar, a contare le gocce di pioggia che cadono dalle grondaie, discutono sul possibile vincitore della maglia rosa, ma tutti sono concordi nel fare il nome di Pogacar. Sembra che la corsa rosa prima ancora del grande avvio abbia già un padrone. Tutti non vedono l’ora di vivere le imprese del fenomeno sloveno sulle strade italiane. Piuttosto si dibatte su quale italiano possa andare a prendere le altre due piazze del podio. Si spera che Damiano Caruso possa arrivare almeno terzo, ma sognare non costa nulla ed allora molti azzardano a denti stretti, con un fiato leggero di voce, a dire… la medaglia d’argento. Che poi il ciclismo è abbastanza impietoso con gli sconfitti. Tutti gli onori vanno sempre al vincitore e scarsi sono coloro che rammentano le altre posizioni del podio. Di essi non si ha memoria, ma solo il vincitore viene baciato dalla gloria della fama eterna.

Oldani spera di vincere qualche tappa, dopo la grande fatica fatta al giro di Romandia, magari di scrivere il suo nome già nella prima tappa da Venaria a Torino per un totale di 140 chilometri.

Anche il mito belga Eddy Merckx incorona Pogacar: Può farcela a conquistare Giro e Tour. Potrebbe essere in rosa già dalla prima tappa. Ma gli altri corridori non devono farsi scoraggiare dalla sua presenza, perché anche lui non è imbattibile.

Primoz Roglic, vincitore del Giro 2023, non difenderà la maglia, perché non è tra i partecipanti. Chi invece vuole dire la sua è Filippo Ganna.

“Mi definisco un corridore polivalente, mi piace fare il gregario, ma voglio ritagliarmi il mio spazio. Non credo di poter mai vincere un Giro d’Italia, ma potrei comunque vestire il simbolo del primato, per qualche giorno, magari oggi stesso all’arrivo di Torino.”

La tappa di oggi è un omaggio al Grande Torino e alla tragedia di Superga. Nell’incidente aereo persero la vita tutti e 31 passeggeri, ma soprattutto scomparve una squadra di calcio, quasi imbattibile, proiettata verso un nuovo modo di intendere il calcio. E sotto le pendici di un tragico mito, Pogacar dichiara: Sono qui per vincere.

Intanto gli avversari, da Thomas a Quintana, sono pronti a rendere arduo il compito dell’enfant prodige del ciclismo, perché sulle due ruote non c’è mai nulla di certo. Bisognerà attaccare la squadra, la UAE, tentare di sfiancarla sin dai primi colpi di pedale.

Questo sarà un bel Giro, perché i diretti rivali dovranno per forza di cose inventarsi qualcosa per mettere in difficoltà il favorito. L’edizione è equilibrata nella scelta delle salite, degli arrivi in linea e delle cronometro. Ormai le tappe non vengono vissute più come una volta, perché l’agonismo inizia sin dai primi chilometri e spesso i corridori demoliscono le medie presunte. Infatti sono gli atleti che interpretano le tappe e si rendono protagonisti di quelle azioni che infiammano il cuore degli appassionati.

Con due minuti di svantaggio, prima del Gran Premio della Montagna di Superga, il gruppo alza il ritmo per andare a riprendere i sei fuggitivi. Così si arriva sul colle della Maddalena e sembra di essere non alla prima tappa, ma nel pieno della bagarre. Il ritmo della Uae è così intenso che anche gli scalatori iniziano a fare fatica. Calmejane va via da solo: tenta di scollinare da solo sul Colle Maddalena, ma il gruppo è vicinissimo. Pogacar allora scatta sulla salita di San Vito, è uno strappo che fa malissimo, solo Narvaez regge il suo ritmo, tanto che, in volata, il corridore della Ineos strappa la vittoria ed indossa così la prima maglia rosa di questa edizione del Giro.