Il viceministro Leo e la politica economica del governo di centrodestra
E’ il volto nuovo, soprattutto televisivo, della politica nazionale. Gentile e rassicurante, sicuramente competente, il romano (classe 1955) Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle finanze, sta facendo il giro delle tv, ma trova ospitalità anche negli altri media, per parlare di un argomento che interessa a tutti, tranne che agli evasori totali: le cartelle fiscali. La sintesi del suo messaggio è questa: le cartelle fino a 1.000 euro possono essere mandate al macero, mentre per quelle tra 1.000 e 3.000 euro l’imposta evasa può essere ridotta del 50%.
Sulle cartelle fino a 1.000 euro, va subito precisato che i costi di riscossione per l’Agenzia delle entrate, quindi per lo Stato, sono superiori all’incasso e, di conseguenza, procedere sarebbe antieconomico.
La presenza scenica di Leo, vice di Giancarlo Giorgetti, e l’importanza dell’argomento che tratta, sta facendo riguadagnare al governo Meloni i punti persi dopo le uscite mediatiche di Berlusconi e Salvini. La tregua fiscale, di cui il viceministro targato Fratelli d’Italia, con un passato in An e Pdl, illustra i dettagli qui e là, ma sempre con un sorriso accattivante, è uno dei volani della ripresa economica vaticinata dall’esecutivo e, di certo, quello che sta più a cuore al Premier.
Per quanto riguarda il 50% dello sconto sulla tassa evasa, in realtà a Roma stanno ancora facendo i conti, ma si studia un taglio, forse del 5%, anche della sanzione. Gli aggi e gli interessi saranno cancellati. Il tutto, da inserire nella prossima manovra, varrebbe per le cartelle fino al 2015. E le altre? Dio prega.
Leo precisa che non si tratta di un condono, parola spesso associata ai governi di centrodestra. Ma chi lo fa capire agli italiani che hanno pagato tutte le tasse, spesso facendo grandi sacrifici?