La Nuova Pescara si faccia al più presto
Con una missiva inviata agli organi di stampa, il primo cittadino del capoluogo adriatico abbraccia il progetto di fusione.
“La città di Pescara” comincia nella nota stampa Carlo Masci, ” è nata da una fusione agli albori del Secolo breve e dovrà diventare grande con una nuova fusione nel Secolo brevissimo, quello che stiamo vivendo e in cui tutto è accelerato e rapido.
Non possiamo più permetterci di tenere i ritmi del passato, palesemente inadeguati al presente e altrettanto incompatibili col futuro che stiamo disegnando. Nuova Pescara è un progetto da trasferire dall’idea alla carta; è un cantiere già aperto da un referendum e da una legge regionale; è un’utopia da trasformare in realtà; è un pensiero per contare di più e per recitare da protagonisti sul palcoscenico della storia.
È un’occasione da non mancare. Non ce lo possiamo permettere e non possiamo perdonarci ritardi ingiustificabili. La città veloce deve tagliare il traguardo nel 2024, senza stop & go, senza soste tattiche, senza dubbi e senza procedere né col freno a mano tirato né col motore fuori giri: c’è tutto per arrivare presto e bene, e consegnare alle nuove generazioni la città più importante del medio Adriatico e tra le prime venti dell’Italia che verrà. Solo così l’orgoglio dell’appartenenza sarà l’orgoglio di essere autorevolmente nella prima fila nazionale e riferimento certo in prospettiva europea.
Pescara, Montesilvano e Spoltore hanno bisogno di energie creative e di sinergie intellettuali e pratiche per dotarsi di uno statuto condiviso che sia il faro del XXI secolo della nuova realtà urbana. Pensare a una diluzione dei tempi, a una dilatazione delle procedure, a uno scolorimento dell’impegno delle tre municipalità va contro la logica e il buon senso, oltre che contro la volontà espressa dai cittadini.
Il tempo che ci resta rispetto a una scadenza già posticipata sul preventivato 2023, non può essere sprecato voltandosi indietro, ma va piuttosto speso proficuamente per guardare avanti. Gabriele d’Annunzio, nel 1928, scrisse ai pescaresi freschi di unificazione facendo leva sull’«amore concorde per ascendere alla grandezza che vi è destinata». Le parole del Vate siano attuali per la Nuova Pescara”, conclude Masci, “che sarà grande in tutte le sue declinazioni”.